Obiettivo dell’incontro è aprire un focus sui mammiferi come elementi chiave dei nostri ecosistemi naturali
SIENA. “Dal topo al cinghiale: mammiferi, biodiversità, conservazione” è il titolo di un convegno aperto a tutti gli interessati, in programma all’Accademia dei Fisiocritici il 9 febbraio dalle 14.30. Obiettivo dell’incontro è aprire un focus sui mammiferi come elementi chiave dei nostri ecosistemi naturali: il loro contributo nel preservarne la funzionalità e la stabilità ha infatti ricadute positive per gli altri esseri viventi, inclusi gli umani.
Il convegno, aperto dai saluti del Presidente dell’Accademia prof. Giuseppe Manganelli e del prof. Francesco Frati dell’Università di Siena e del National Biodiversity Future Center, prevede interventi di sette studiosi del tema, introdotti e moderati dal prof. Francesco Ferretti dell’Università di Siena e del NBFC.
Saranno presentati casi di studio relativi a carnivori, ungulati e roditori in aree protette, a livello regionale e nazionale. “Questi gruppi di mammiferi – dichiarano il prof. Francesco Ferretti e i suoi collaboratori Martina Calosi e Niccolò Fattorini – includono specie di grande rilevanza per l’uomo dal punto di vista economico, sociale e culturale. I mammiferi sono infatti componenti significativi della biodiversità e comprendono specie in grado di influenzare importanti processi che caratterizzano le comunità biologiche. Conoscere i fattori che influenzano la ricchezza di specie di mammiferi, la loro ecologia, il comportamento, i loro rapporti e i possibili impatti sugli habitat è fondamentale per definire idonee strategie di conservazione e gestione ambientale”.
Il convegno, che ha il patrocinio del National Biodiversity Future Center, è organizzato da Accademia dei Fisiocritici e Università di Siena ed è una delle attività del progetto Eco-Cult che ha il contributo di Regione Toscana-GiovaniSì. Oltre a questi soggetti hanno collaborato e contribuito alle ricerche presentate anche Ente Parco Regionale della Maremma, Fondazione Ethoikos, D.R.E.AM. Italia, Regione Toscana e Tuscany Enviroment Foundation.