SIENA. Prima mostra in Italia di Herbert Murrie, esponente dell’action painting americana, ospitata dal Comune negli spazi dei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico dal 24 aprile al 16 maggio, grazie al contributo della Banca Monte dei Paschi.
L’energia vibrante delle opere di Herbert Murrie e il suo gesto potente, esaltati dall’uso di smalti alchidici e resine polimeriche, irrompono nelle sale medievali in cui si sviluppa l’allestimento, a cura dell’artista stesso, per produrre un cromatismo di grande effetto visivo. Oltre venti dipinti di grande e medio formato, realizzati tra il 2007 e il 2009, restituiranno al visitatore le suggestioni e le emozioni che Murrie, originario di Chicago, ha in particolare tratto dalla sua ventennale frequentazione dell’Italia e di altri paesi europei. Significativi, in tal senso, Sunrise, Sunset del 2008 o Yellow Fields with Twisted Oak del 2009. «Chi sbarca nella campagna senese difficilmente riesce a non essere suggestionato da tanta antica bellezza – scrive nell’introduzione al catalogo il direttore dei Musei Civici di Siena Mauro Civai, – in parte costruita in parte naturale, e a fatica può riuscire a tenere fuori dal suo impegno creativo almeno glie elementi costitutivi di questa incomparabile realtà fisica».
«Come molti altri artisti americani prima di lui – osserva Roberto Caracciolo, critico e docente di disegno alla New York University a Firenze e alla Temple University a Roma – anche Herbert Murrie ha scoperto un’irresistibile attrazione verso l’Italia durante un viaggio e ha deciso di vivere dividendosi tra la natia Chicago e la sua casa sulle colline delle crete senesi». In Italia Murrie ha osservato l’arte del passato e del presente, prediligendo i pittori dalle tinte forti, dagli intensi contrasti di luce e dai gesti veloci. Da Tintoretto al senese Beccafumi fino a Vedova, e li ha messi in contrasto con l’arte americana dalla quale per scelta interiore prendeva spunto, come la pittura di De Kooning e Gorky o i primi quadri astratti di Rothko; con i pittori che gli sono più vicini come generazione che apprezza quali Stella, Twombly ed il suo amico Ed Pasche, senza mai dimenticare di guardare anche all’arte di oggi e alla nuova generazione di giovani pittori americani
Nei quadri di Murrie forme e figure astratte emergono dalla costante miscelatura e manipolazione del colore, in un intreccio non gerarchico tra forma, spazio e colore per produrre strutture spaziali fantastiche che cambiano a seconda della luce e che possono essere infinitamente alterate. «Riuscire a determinare il cambiamento di qualcosa e il suo divenire, mi appaga – spiega Herbert Murrie. Faccio tesoro di ciò che sento efficace. Quando le immagini nascono casualmente sono più fresche e organiche, hanno inevitabilmente qualcosa in più e l'istinto prende il sopravvento».
«Dopo aver metabolizzato le sue esperienze più remote e quelle più recenti – prosegue Mauro Civai – Murrie percorre una strada che solo lui conosce e che lo condurrà ad un traguardo che a noi altri sfugge nella sua precisa definizione ma che è sicuramente un luogo di dialogo e di pace. Il percoso su cui si è avventurato è infatti “gassoso”, quasi aereo, leggero come tanti soffi di vento che si dirigono verso ogni direzione e con curiosità».
Se è la casualità, l’atto inconscio a giocare un ruolo importante nell’opera di Murrie, altrettanto importante per l’artista è la musica, con la quale ha un rapporto privilegiato. «Le composizioni visiva e musicale sono analoghe – continua l’artista. Voglio catturare l’energia che si trova nella musica di Beethoven e Mozart, o in quella dei Beatles come nella poesia di Bob Dylan. La musica ha quell’energia astratta che è difficile da definire a parole. La provi, la senti per produrre uno specifico effetto emotivo. Nei miei dipinti in bianco e nero, per esempio, la privazione del colore crea una semplificazione allo scopo di portare solo l’emozione nelle forme e nelle relazioni speciali che si vengono a creare tra spirali e gocce di colore».
Presenti in mostra anche due delle ultimissime produzioni, Notes & Thangs Colors & Bangs e Beware of Flying Objects entrambe del 2009 e realizzate negli Usa che, nella piena continuità e riconoscibilità del linguaggio espressivo dell’artista, segnano un’ulteriore evoluzione della sua ricerca pittorica.
Mostra: Dal 24 Aprile al 16 Maggio 2010 presso Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale, Piazza del Campo 1, Siena. Apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Ingresso gratuito. Catalogo: pp. 48, f.to 24×24, rilegato a mano, progetto editoriale Creadv.it, prezzo speciale mostra Euro 10, in libreria Euro 20.
Per informazioni al pubblico: Tel. 0577/292226, museocivico@comune.siena.it, www.comune.siena.it.
L’energia vibrante delle opere di Herbert Murrie e il suo gesto potente, esaltati dall’uso di smalti alchidici e resine polimeriche, irrompono nelle sale medievali in cui si sviluppa l’allestimento, a cura dell’artista stesso, per produrre un cromatismo di grande effetto visivo. Oltre venti dipinti di grande e medio formato, realizzati tra il 2007 e il 2009, restituiranno al visitatore le suggestioni e le emozioni che Murrie, originario di Chicago, ha in particolare tratto dalla sua ventennale frequentazione dell’Italia e di altri paesi europei. Significativi, in tal senso, Sunrise, Sunset del 2008 o Yellow Fields with Twisted Oak del 2009. «Chi sbarca nella campagna senese difficilmente riesce a non essere suggestionato da tanta antica bellezza – scrive nell’introduzione al catalogo il direttore dei Musei Civici di Siena Mauro Civai, – in parte costruita in parte naturale, e a fatica può riuscire a tenere fuori dal suo impegno creativo almeno glie elementi costitutivi di questa incomparabile realtà fisica».
«Come molti altri artisti americani prima di lui – osserva Roberto Caracciolo, critico e docente di disegno alla New York University a Firenze e alla Temple University a Roma – anche Herbert Murrie ha scoperto un’irresistibile attrazione verso l’Italia durante un viaggio e ha deciso di vivere dividendosi tra la natia Chicago e la sua casa sulle colline delle crete senesi». In Italia Murrie ha osservato l’arte del passato e del presente, prediligendo i pittori dalle tinte forti, dagli intensi contrasti di luce e dai gesti veloci. Da Tintoretto al senese Beccafumi fino a Vedova, e li ha messi in contrasto con l’arte americana dalla quale per scelta interiore prendeva spunto, come la pittura di De Kooning e Gorky o i primi quadri astratti di Rothko; con i pittori che gli sono più vicini come generazione che apprezza quali Stella, Twombly ed il suo amico Ed Pasche, senza mai dimenticare di guardare anche all’arte di oggi e alla nuova generazione di giovani pittori americani
Nei quadri di Murrie forme e figure astratte emergono dalla costante miscelatura e manipolazione del colore, in un intreccio non gerarchico tra forma, spazio e colore per produrre strutture spaziali fantastiche che cambiano a seconda della luce e che possono essere infinitamente alterate. «Riuscire a determinare il cambiamento di qualcosa e il suo divenire, mi appaga – spiega Herbert Murrie. Faccio tesoro di ciò che sento efficace. Quando le immagini nascono casualmente sono più fresche e organiche, hanno inevitabilmente qualcosa in più e l'istinto prende il sopravvento».
«Dopo aver metabolizzato le sue esperienze più remote e quelle più recenti – prosegue Mauro Civai – Murrie percorre una strada che solo lui conosce e che lo condurrà ad un traguardo che a noi altri sfugge nella sua precisa definizione ma che è sicuramente un luogo di dialogo e di pace. Il percoso su cui si è avventurato è infatti “gassoso”, quasi aereo, leggero come tanti soffi di vento che si dirigono verso ogni direzione e con curiosità».
Se è la casualità, l’atto inconscio a giocare un ruolo importante nell’opera di Murrie, altrettanto importante per l’artista è la musica, con la quale ha un rapporto privilegiato. «Le composizioni visiva e musicale sono analoghe – continua l’artista. Voglio catturare l’energia che si trova nella musica di Beethoven e Mozart, o in quella dei Beatles come nella poesia di Bob Dylan. La musica ha quell’energia astratta che è difficile da definire a parole. La provi, la senti per produrre uno specifico effetto emotivo. Nei miei dipinti in bianco e nero, per esempio, la privazione del colore crea una semplificazione allo scopo di portare solo l’emozione nelle forme e nelle relazioni speciali che si vengono a creare tra spirali e gocce di colore».
Presenti in mostra anche due delle ultimissime produzioni, Notes & Thangs Colors & Bangs e Beware of Flying Objects entrambe del 2009 e realizzate negli Usa che, nella piena continuità e riconoscibilità del linguaggio espressivo dell’artista, segnano un’ulteriore evoluzione della sua ricerca pittorica.
Mostra: Dal 24 Aprile al 16 Maggio 2010 presso Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale, Piazza del Campo 1, Siena. Apertura: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Ingresso gratuito. Catalogo: pp. 48, f.to 24×24, rilegato a mano, progetto editoriale Creadv.it, prezzo speciale mostra Euro 10, in libreria Euro 20.
Per informazioni al pubblico: Tel. 0577/292226, museocivico@comune.siena.it, www.comune.siena.it.