Marta Boneschi è l'ultima ospite della rassegna di appuntamenti d
SIENA. Metilde Viscontini si batte per la propria libertà e indipendenza, contro la tranquilla obbedienza e il conformismo. Combatte per separarsi da un marito violento e, con la stessa determinazione, si mette al servizio delle lotte di indipendenza del popolo lombardo affinché possa liberarsi dal dominio austriaco, partecipando, in prima persona, alle trame sovversive, purtroppo fallite, del 1821.
La storia di questa coraggiosa donna, vissuta a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento (1790-1825), riprende vita dalla penna di Marta Boneschi che, nel suo ultimo romanzo “La donna segreta. Storia di Metilde Viscontini Dembowski” (Marsilio Editori), la riscatta da un ingiusto oblio e la presenta al pubblico di Lunedilibri al suo ultimo appuntamento per la rassegna dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia. Donna forte ed estremamente moderna, nonostante gli oltre due secoli che da lei ci distanziano, riuscì, con il suo impegno, a contribuire al Risorgimento italiano in un ruolo da protagonista.
Il libro si presenta al lettore non come un romanzo e nemmeno come un saggio, bensì come una storia raccontata, capace di attirare pubblici femminili e maschili, questi ultimi ancora più appassionati degli altri, come ha evidenziato l’autrice.
La nostra eroina, di cui si invaghirà per la vita Stendhal, e non solo, è solo uno dei tanti esempi di donne che, con la loro intelligenza, savoir faire, e, perché no, anche una buona dose di manipolazione riescono a indirizzare gli eventi della storia, sia politica sia sociale. La Viscontini, animata da ideali di libertà e giustizia si batté, durante la sua breve, ma intensa vita, per la costruzione di un’Italia nuova e, nel privato, per una dignità e una libertà di scelta di cui le donne del suo tempo non avrebbero, ancora, potuto godere.
<<Vale la pena di spendere la propria esistenza nella ricerca di un futuro migliore per sé e per gli altri, a qualsiasi prezzo, e perseguire la libertà di tutti, costi quel che costi>>. Questo il suo pensiero. Questo un auspicio, anche, per il presente.
Il ritratto che ne fa la Boneschi, ricavato da una ricerca accurata, soprattutto incentrata sulla corrispondenza della nostra protagonista, delinea una personalità capace di usare più registri per raggiungere i suoi obiettivi: ottenere la separazione da un marito impostole e operare per un’idea nuova di nazione. E’ grazie alla sua raffinata istruzione che Metilde non sarà spettatrice del suo tempo. E, come lei, tante altre donne che, nell’istruzione, troveranno il riscatto da una società prettamente maschilista.
<<Sono una vera fan di Metilde – ha detto la Boneschi – perché rinuncia agli agi e alla tranquillità per contribuire a costruire un’Italia moderna>>.
Ma, insieme a Metilde Viscontini, tante altre furono le figure femminili, sia agli albori del Risorgimento che nel secolo successivo, ad essere protagoniste del loro tempo. Marta Boneschi si è sentita in dovere di rendere giustizia all’agire di Metilde Viscontini. Le ha dato il giusto risalto in questo suo ultimo lavoro dedicato, più che alle donne, al mondo che le donne riescono a creare intorno a loro nonostante i paletti di un condizionamento di genere ancor oggi troppo abusato.