La prima data toscana della sua tournée è il 24 marzo alle 21.00 a Firenze, presso la Sala ex chiesa S. Carlo dei Barnabiti, via Sant’Agostino 23 (angolo via dei Serragli). All’evento, oltre all’autrice, sarà presente il curatore e traduttore Rodja Bernardoni.
Il 25 marzo alle 21.00 ci ritroveremo invece all’Associazione Culturale Serpe Regolo in piazza Marconi, 6 a Sovicille dove il prof. Antonio Melis, docente di Letterature Ispanoamericane dell’Università di Siena, dialogherà con Luisa Valenzuela.
Al lettore che ha amato il romanzo Realtà nazionale vista dal letto – la prima opera pubblicata in italiano e quest’anno candidata al “Premio Letterario Giuseppe Acerbi, narrativa per conoscere ed avvicinare i popoli” – non sfuggiranno alcune importanti analogie, tuttavia, la tecnica del racconto sembra imporre alla scrittura della Valenzuela un tono ancora più enigmatico, capace di stupire e forse disorientare anche il più esperto conoscitore della società argentina degli anni ’70.
Come rappresentare la paura? Come descrivere con parole l’orrore di trovarsi prigionieri di un paese che, pur mantenendo una parvenza di normalità ed ordinarietà, sta scivolando lentamente verso l’abisso di una barbarica e sanguinaria dittatura? E soprattutto, come riuscire a trattare simili argomenti senza incorrere nella censura e nelle persecuzioni di un potere spietato e senza scrupoli? A queste ed altre domande risponde magistralmente Luisa Valenzuela, che con i trenta racconti di Qui succedono cose strane ci impartisce un’eccezionale lezione di narrazione e di scrittura, dimostrandoci come si può continuare a fare arte anche quando si è circondati da una realtà che supera in mostruosità le più sfrenate ed improbabili fantasie.