Appuntamento importante del programma Micat In Vertice dell’Accademia Chigiana
di Giulia Tacchetti
SIENA. Se il fine dello spettacolo è l’emozione, ieri sera, 24 marzo, è stato indubbiamente raggiunto. Il baritono Luca Salsi, in questo momento uno dei più grandi nel panorama internazionale, ha incantato con il recital in omaggio al grande Ettore Bastianini, in occasione del centenario della nascita (Siena 1922), insieme al mezzosoprano Laura Polverelli. Non a caso Luca Salsi è stato invitato dall’Accademia Chigiana: un sottile file rouge lega dal passato al presente i due cantanti e questo file rouge è l’amore per le opere di Verdi, che li ha resi protagonisti assoluti della scena lirica internazionale. Non solo, la profonda stima di Luca Salsi nei confronti dell’arte di Bastianini ci viene direttamente da lui comunicata quando, prima di cantare dall’Andrea Chénier “Nemico della patria”, dichiara anche con un velo di emozione di essersi ispirato al baritono senese per interpretare il ruolo di Carlo Gérard nell’apertura della stagione teatrale della Scala nel 2017. Forse questo è stato uno dei momenti più belli ed emotivi della serata.
Bastianini, carattere schivo, formatosi durante gli anni della guerra e dotato di eccezionali mezzi vocali, si mostrava nelle sue esibizioni fondamentalmente chiaro e portato ad affrontare le tessiture elevate, grazie al controllo sicuro del registro acuto. Quando ci troviamo nei pressi della sua abitazione, per la strada che degrada verso il cimitero del Laterino, pare di sentire (così recitano le leggende contradaiole) quella voce di “bronzo e di velluto”, che intona “Eri tu” del Ballo in maschera o “Nemico della patria” dell’Andrea Chenier.
Questo straordinario evento è stato voluto fortemente dall’Accademia Chigiana, coadiuvata dall’amministrazione comunale, che nella figura di Stefano Jacoviello (ha curato la guida all’ascolto precedente l’esibizione) ha rivelato la notevole difficoltà di organizzazione, visto che Salsi ieri sera, terminato il recital, è subito partito per Valencia, dove si esibirà oggi. Non si può rifiutare l’invito da parte di un’Accademia così importante. Il sindaco De Mossi, intervenuto alla fine e definendo la serata “divertente ed emozionante”, ha ribadito che “Siena non dimentica i figli che l’hanno resa illustre nel mondo”, per sottolineare l’anima culturale della città, amante di tutto ciò che è bello.
Ritornando alla serata, Luca Salsi, insieme alla bravissima Laura Polverelli, mezzosoprano, ci ha letteralmente incantati. Attesa l’interpretazione di “Pietà, rispetto, amore” dal Macbeth, visto il successo riportato al Teatro della Scala il 7 dicembre scorso, per Sant’Ambrogio, quando ha aperto la stagione cantando l’opera di Verdi (in diretta RAI TV), diretto da Riccardo Chailly, con la regia di Davide Livermore, accompagnato dalla bravissima Anna Netrebko. Tre volte da protagonista del “7 dicembre” alla Scala è un fatto degno di nota e non per tutti: 2017 con l’Andrea Chènier, nel 2019 fu scelto dal direttore Riccardo Chailly per il ruolo di Scarpia nella Tosca, nel 2021 con il Macbeth di Verdi, in tutte le esibizioni accanto ad Anna Netrebko e con la direzione di Riccardo Chailly. Il Macbeth è la sua opera preferita, perché gli piace scavare nei personaggi e quindi interpretare non solo grazie alla voce, alla tecnica, ma anche grazie alla sua capacità attoriale.
“La voce ci deve essere, ma non basta. Oggi il pubblico ha bisogno di emozionarsi… Carlo Meliciani, grande baritono e mio maestro, diceva: per cantare ci vogliono cuore, testa e corde vocali” (da un articolo su Repubblica del 19/11/21). Quando Salsi canta dal Rigoletto “Cortigiani vil razza dannata” percepiamo tutto il suo amore per Verdi: la voce si abbassa fino ad un sussurro e poi in un attimo si innalza fino alla possenza massima, senza quegli acuti che possono sporcare il suono, ottenendo tutta l’intensità emotiva che il personaggio Rigoletto esige, tanto che Salsi sostiene che questo è il ruolo più difficile sia vocalmente che dal punto di vista interpretativo.
Con Il Barbiere di Siviglia di Rossini duetta con Laura Polverelli (Rosina). La voce di Rosina sale e scende con naturalezza, rendendo civettuolo e divertente il personaggio; qualche breve virtuosismo e sicurezza negli acuti finali senza timore di sbavature. Veramente brava la nostra Laura Polverelli (senese di nascita). Ha incontrato il favore del pubblico la sua interpretazione appassionata di Santuzza da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni “Il signore vi manda, compar Alfio”. Abbiamo goduto di questa voce così modulata sia nei toni bassi che in quelli alti anche ne “La serenata” di Francesco Paolo Tosti.
Salsi, sul finire, ci comunica che non si sente di cantare “Nulla!…Silenzio!” dal Il tabarro di Puccini, perché è stanco e deve partire nella serata, ma si fa perdonare con un bis emozionante, canta una canzone napoletana “Tu can nun chiagne” di Bovio-De Curtis. Il pubblico applaude a lungo ed i “bravo, bravi” sono urlati con forza. La serata è resa ancora più bella dalle esibizioni del maestro Milo Martani al pianoforte: Franz Lizst, Parafrasi da concerto sull’opera “Rigoletto” di G. Verdi S. 434, Giuseppe Martucci, Fantasia da concerto sull’opera “La forza del destino” di G. Verdi op.1.
(Per la vita e la carriera di Bastianini v. Ettore Bastianini, a cura di Alessandro Rizzicasa, Nuova Immagine Editrice, Siena 1999).