SIENA. “Sul cuore i colori spavaldamente accesi della mia contrada (…)” scrive in una delle sue poesie Dina Cucini, la poetessa senese stimata da Filippo Tommaso Marinetti. A trenta anni dalla sua morte il Comune di Siena, all’interno del progetto Archivio Artisti Senesi del Novecento, e la sua Contrada, la Selva, le rendono omaggio con la mostra Dina Cucini, poetessa dell’Immagine.
L’allestimento, ad ingresso gratuito, sarà inaugurato nel Museo della Contrada sabato 29 maggio alle ore 11,30 e resterà visitabile fino al 15 giugno (orario 17,30/20), dando la possibilità alla città ed agli studiosi di conoscere un’importante figura nel panorama artistico italiano.
Dina Cucini nasce a Siena nel 1905. Ha un carattere forte e una mente brillante, ne è una dimostrazione la sua adesione, nel 1937, al Futurismo. E’ in quell’anno che vince il ‘Concorso di poesia bacchica amorosa e guerriera’, e nel 1942 pubblica ‘Aeropoema futurista delle torri di Siena’, introdotto dallo stesso Marinetti.
Nel 1959 le sue liriche vengono premiate a Viareggio e nel 1977, insieme ad artisti e intellettuali senesi, dà vita all’Associazione Senese Cultori e Amatori d’arte, presieduta da Enzo Carli.
Densa e fruttuosa la sua attività letteraria alla quale, ben presto, affianca anche la pittura e la scultura che riserva, però, alla sfera privata della sua famiglia. Ed è proprio questa produzione, custodita gelosamente, ad essere, insieme ai manoscritti originali, visibile nell’esposizione senese.
All’inaugurazione, durante la quale verranno letti alcuni brani tratti dalla poetica più significativa di Dina Cucini, interverranno Carlo Fini, curatore della mostra, Mauro Civai, direttore del Museo Civico e Velio Cini priore della Contrada della Selva.
L’allestimento, ad ingresso gratuito, sarà inaugurato nel Museo della Contrada sabato 29 maggio alle ore 11,30 e resterà visitabile fino al 15 giugno (orario 17,30/20), dando la possibilità alla città ed agli studiosi di conoscere un’importante figura nel panorama artistico italiano.
Dina Cucini nasce a Siena nel 1905. Ha un carattere forte e una mente brillante, ne è una dimostrazione la sua adesione, nel 1937, al Futurismo. E’ in quell’anno che vince il ‘Concorso di poesia bacchica amorosa e guerriera’, e nel 1942 pubblica ‘Aeropoema futurista delle torri di Siena’, introdotto dallo stesso Marinetti.
Nel 1959 le sue liriche vengono premiate a Viareggio e nel 1977, insieme ad artisti e intellettuali senesi, dà vita all’Associazione Senese Cultori e Amatori d’arte, presieduta da Enzo Carli.
Densa e fruttuosa la sua attività letteraria alla quale, ben presto, affianca anche la pittura e la scultura che riserva, però, alla sfera privata della sua famiglia. Ed è proprio questa produzione, custodita gelosamente, ad essere, insieme ai manoscritti originali, visibile nell’esposizione senese.
All’inaugurazione, durante la quale verranno letti alcuni brani tratti dalla poetica più significativa di Dina Cucini, interverranno Carlo Fini, curatore della mostra, Mauro Civai, direttore del Museo Civico e Velio Cini priore della Contrada della Selva.