Alle Oblate l'anteprima fiorentina della seconda edizione di "Parole in Cammino"
di Letizia Pini
FIRENZE. Venerdì 18 novembre, con l’anteprima che si è svolta presso la Biblioteca delle Oblate, è stata ufficialmente inaugurata la seconda edizione fiorentina di “Parole in cammino”, il festival dell’italiano e delle lingue d’Italia.
Durante l’incontro, moderato dal direttore artistico della manifestazione Massimo Arcangeli, si è parlato di “lessico e forme di comunicazione della nuova politica”, e di “resilienza”, “ristoro”, “frugalità”, “sovranità alimentare”, con gli interventi di Francesco Amoretti (Università di Salerno), Michele Cortelazzo (Università di Padova) e Mario Morcellini (Sapienza Università di Roma). Erano presenti anche l’ospite di casa, Tiziana Mori, responsabile delle Biblioteche fiorentine, e Anna Mancini, vicepresidente di SP ENS (sezione di Firenze), ospite dell’evento insieme all’interprete per la lingua dei segni, Paola Castelletti. Fra le parole chiave scaturite dall’incontro politichese, gentese, antipolitichese e neopolitichese, utili a inquadrare l’evoluzione del linguaggio della politica italiana dalla prima Repubblica a oggi.
In coda all’evento sono stati annunciati da Massimiliano Bellavista i vincitori della seconda edizione del concorso letterario “Per vie brevi”, organizzato in collaborazione con La Voce della Scuola, ideata e diretta da Diego Palma, che verranno premiati nei giorni del festival.
Il prossimo appuntamento della manifestazione, fissato per il 25 marzo 2023, vedrà protagonista, per la seconda delle due anteprime organizzate, Massimo Cacciari (tema del suo intervento: Lingua e comunicazione politica d’oggi). Seguiranno le giornate del festival (30-31 marzo e primo aprile), in cui saranno coinvolte scuole, università, case editrici, associazioni di settore e altre organizzazioni pubbliche e private. Il 30 marzo si parlerà di linguaggio e comunicazione politica, il primo aprile sarà la giornata dedicata ai linguaggi inclusivi.
“Ringrazio il Comune di Firenze e la rete delle biblioteche fiorentine per non averci fatto mancare il loro sostegno per l’edizione di “Parole in cammino” fissata per il 2023. Sono onorato di aver inaugurato questa anteprima con l’associazione Sp Ens sezione di Firenze – ha dichiarato Massimo Arcangeli – perché quest’anno abbiamo voluto dare un segnale forte per coinvolgere il maggior numero possibile dei soggetti accreditati in tema di inclusione linguistica. Il primo aprile saranno presenti anche alcune associazioni di autistici e altre realtà che si occupano di problemi legati alla dislessia e alla disgrafia, perché quando parliamo di linguaggio inclusivo dobbiamo tenere in speciale conto queste componenti. La loro presenza, come quella della lingua dei segni, sarà un’occasione preziosissima per affrontare un tema estremamente complesso, sensibile e divisivo al tempo stesso”. Sempre il primo aprile si parlerà di differenza di genere con esperti ed esperte del settore, del mondo LGBT per affrontare il tema del cambiamento sociale attraverso l’uso del linguaggio (vedi l’uso dello schwa, degli asterischi, degli slash, ecc.); già confermata la partecipazione di Vera Gheno, Fabrizio Acanfora, Federico Faloppa e Manuela Ravera.
“Tante donne e tante persone non binarie, oltre agli addetti ai lavori in materia linguistica e sociolinguistica – continua Arcangeli -, si battono da tempo per un cambiamento sociale accompagnato dall’adozione di strumenti linguistici adeguati. Confidiamo di uscire dalla giornata del primo aprile con un documento condiviso che possa essere la base per ragionare di inclusività nel modo più ampio possibile”.
Parole in cammino – Il Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia è promosso dall’associazione “La parola che non muore” ed è gemellato con altre importanti manifestazioni culturali nazionali, sviluppando negli anni varie forme di collaborazione o di partenariato con numerosi soggetti Nel 2018 la manifestazione, grazie alla collaborazione attivata con le sedi diplomatiche italiane di stanza in Belgio, è stata esportata a Bruxelles in una versione speciale.
Il progetto generale, nato nel 2017 a Siena e approdato nel 2021 a Firenze, promosso dall’associazione La parola che non muore e sviluppato negli anni con il sostegno, il partenariato, la collaborazione di diversi soggetti, fra pubblici e privati (il Comune di Firenze, le Biblioteche Comunali Fiorentine, il Comune di Siena, la Regione Toscana, la Fondazione Montepaschi, l’Accademia della Crusca, la Società Dante Alighieri, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero dell’Istruzione, Rai Radio 3, Canale 5, la UniCoop Firenze, le case editrici Mondadori e Zanichelli, la Fondazione Unicampus San Pellegrino, la Rete Nazionale dei Licei Classici e molti altri), è pensato come un itinerario sull’italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).
Il progetto e la manifestazione hanno sempre avuto come obiettivi prioritari: 1) il coinvolgimento degli studenti e degli insegnanti delle scuole di Firenze, della Toscana e dell’intera penisola; 2) la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e urbanistico del territorio fiorentino, anche periferico, attraverso una serie di percorsi cittadini; 3) la comprensione dei luoghi individuati per approfondirne la conoscenza, due componenti da sviluppare prioritariamente a favore delle giovani generazioni (e, in prospettiva, di quelle future), per la loro crescita personale e culturale, in collaborazione con le stesse scuole e con le associazioni giovanili presenti sul territorio; 4) le politiche d’inclusione, con particolare riguardo alla popolazione carceraria e agli anziani; 5) le collaborazioni, le contaminazioni e gli scambi di competenze tra i diversi operatori culturali (pubblici e privati) per una valorizzazione delle ricchezze e delle risorse locali.
Tra le attività proposte negli anni: conferenze, incontri, staffette letterarie, letture ad alta voce, collegamenti video in diretta, laboratori e seminari pensati espressamente per le scuole e le università, performance artistiche e spettacoli teatrali e musicali, destinati al largo pubblico, in cui le arti potesse incontrarsi con le lingue e i linguaggi, eventi da realizzare presso punti di ristorazione.
Altri eventi culturali rivolti o dedicati ai giovani hanno riguardato le culture e le pratiche comunicative con riferimento ai loro linguaggi e alle loro interfacce, a Internet e ai social network e alle nuove forme di identificazione e di esclusione che stanno generando (anche con l’obiettivo di lavorare per un modello di comunicazione quasi-mediata con cui gestire le aggressioni verbali e di contribuire alla costruzione di buone pratiche per l’interazione a distanza).