di Patrizia Fazzi
AREZZO. Presentazione domani (27 novembre) alle ore 17 alla Biblioteca di Arezzo di un libro che ha aperto un nuovo campo d’indagine sugli studi leopardiani: “Leopardi e la tentazione di Buddha”, Edimond, 2008, di Nicola Caldarone , insigne scrittore e giornalista di Cortona, autore di numerose opere saggistiche e poetiche. Partendo da un pensiero del filosofo bengalese Aurobindo Ghose, secondo cui siamo “fialette di vetro galleggianti nell’oceano”, destinate a diventare sempre più esili fino ad espandersi, senza però dissolversi, nell’oceano, l’autore ricollega questa affermazione al ‘naugragar m’è dolce in questo mare’ della chiusa del celebre idillio ’”L’infinito” del poeta di Recanati. Da qui ha inizio una originalità e attenta ricerca critica sui collegamenti istituibili tra culture considerate diverse e lontane come quelle occidentali ed orientali, delle quali si ricostruiscono i dati essenziali e la storia per poi approfondire le connessioni e i richiami con il profondo messaggio insito nella poesie e nell’opera tutta di Giacomo Leopardi. Nel corso della trattazione si fa ampio riferimento anche al pensiero di Arthur Schopenaur, definito ‘il disertore dell’Occidente’, arrivando fino alla recente figura di Tiziano Terziani.
Così la scoperta o il ritorno al pensiero indiano o all’ascolto del suo messaggio di pace, di fratellanza e di non violenza può rappresentare, a giudizio di Nicola Caldarone, un sicuro antidoto, un sollievo per la nostra distratta, confusa e arrendevole società occidentale. Al tempo stesso l’opera di Caldarone riporta in primo piano la presenza e la forza della poesia – e di Leopardi in particolare – come tentativo di esprimere e comunicare, in modo vivo e operante, le problematiche dell’umanità, anche nel terzo millennio.
La presentazione, organizzata dall’Associazione degli scrittori aretini “Tagete”, sarà curata da Mario Specchio, docente di letteratura tedesca all’università di Siena e dal Fernanda Caprilli e sarà presente l’autore.
AREZZO. Presentazione domani (27 novembre) alle ore 17 alla Biblioteca di Arezzo di un libro che ha aperto un nuovo campo d’indagine sugli studi leopardiani: “Leopardi e la tentazione di Buddha”, Edimond, 2008, di Nicola Caldarone , insigne scrittore e giornalista di Cortona, autore di numerose opere saggistiche e poetiche. Partendo da un pensiero del filosofo bengalese Aurobindo Ghose, secondo cui siamo “fialette di vetro galleggianti nell’oceano”, destinate a diventare sempre più esili fino ad espandersi, senza però dissolversi, nell’oceano, l’autore ricollega questa affermazione al ‘naugragar m’è dolce in questo mare’ della chiusa del celebre idillio ’”L’infinito” del poeta di Recanati. Da qui ha inizio una originalità e attenta ricerca critica sui collegamenti istituibili tra culture considerate diverse e lontane come quelle occidentali ed orientali, delle quali si ricostruiscono i dati essenziali e la storia per poi approfondire le connessioni e i richiami con il profondo messaggio insito nella poesie e nell’opera tutta di Giacomo Leopardi. Nel corso della trattazione si fa ampio riferimento anche al pensiero di Arthur Schopenaur, definito ‘il disertore dell’Occidente’, arrivando fino alla recente figura di Tiziano Terziani.
Così la scoperta o il ritorno al pensiero indiano o all’ascolto del suo messaggio di pace, di fratellanza e di non violenza può rappresentare, a giudizio di Nicola Caldarone, un sicuro antidoto, un sollievo per la nostra distratta, confusa e arrendevole società occidentale. Al tempo stesso l’opera di Caldarone riporta in primo piano la presenza e la forza della poesia – e di Leopardi in particolare – come tentativo di esprimere e comunicare, in modo vivo e operante, le problematiche dell’umanità, anche nel terzo millennio.
La presentazione, organizzata dall’Associazione degli scrittori aretini “Tagete”, sarà curata da Mario Specchio, docente di letteratura tedesca all’università di Siena e dal Fernanda Caprilli e sarà presente l’autore.