Ultimo appuntamento di Tradire 2019
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SIENA – Giovedì 28 marzo alle 21 all’Accademia Chigiana le chitarre di Giovanni Seneca concludono “Legàmi”, l’edizione 2019 di Tradire – Le radici nella musica, ciclo di appuntamenti realizzato dall’Accademia in collaborazione con l’Università di Siena, che ha visto sul palco del Salone di Palazzo Chigi Saracini artisti di calibro internazionale uniti dalla ricerca di nuove sonorità nelle diverse tradizioni musicali.
Chitarrista di formazione classica, Seneca ha da sempre cercato di fondere elementi della tradizione colta con le espressioni della musica popolare. Per questo ha deciso di giocare col suono delle tre chitarre che danno voce alle musiche del Mediterraneo: la chitarra francese “classica”, quella “battente” e quella “flamenca”. Giovanni Seneca si è dedicato a riaprire il dialogo fra queste chitarre e gli altri strumenti a corda pizzicata che popolano le musiche mediterranee, incrociando tecniche esecutive, repertori, linguaggi. Così la sua chitarra battente riecheggia il bouzuki, il tambur, il saz, mentre quella flamenca riallaccia i rapporti con il progenitore arabo oud, senza dimenticare di fare da trait d’union fra le suggestioni del leggendario repertorio gitano e l’esotismo delle musiche “colte” che hanno tentato di reinterpretarlo. Nei brani originali di Seneca le danze balcaniche incrociano i passi con la taranta, i melismi napoletani incontrano i ritmi dell’Egeo, mentre il folk assume le delicatezze del jazz e della musica da cinema. La musica di Giovanni Seneca sembra animare un unico percorso di sensazioni dove i suoni si confondono con i sapori delle pietanze, gli odori delle spezie e il colore dei tramonti incontrati in un continuo errare lungo le coste del Mare Nostrum. L’ascoltatore si ritrova improvvisamente immerso nei ricordi di viaggi compiuti da altri, resi vividi dalle sonorità delle corde pizzicate.
Direttore artistico del Festival Adriatico Mediterraneo, attivo in molti progetti internazionali per la diffusione della cultura musicale, Seneca è docente al Conservatorio G. Rossini di Pesaro. Lavora in teatro con Moni Ovadia, Erri de Luca, David Riondino. Ennio Morricone gli ha dedicato un concerto per chitarra e orchestra, da lui eseguito in prima assoluta a Parigi e inciso con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia.
L’appuntamento del giovedì sera, condotto come sempre dal curatore Stefano Jacoviello, sarà preceduto alle 20:30 da una degustazione offerta da Casale dello Sparviero di uno dei suoi vini associato alla musica suonata. L’ingresso è gratuito. Per info e prenotazioni www.chigiana.it, info@chigiana.it, 0577220927.
SIENA – Giovedì 21 marzo alle ore 21 a Palazzo Chigi Saracini, “Tradire”, il ciclo di appuntamenti con i suoni delle radici giunge al suo evento speciale con “Lunario Orientale”. Ross Daly, figura di importanza mondiale nelle musiche della tradizione mediterranea e mediorientale, sarà l’ospite straordinario della serata. Unendo il suo tarhu, il saz e il robab in quartetto con la lyra cretese di Kelly Thoma, l’oud di Peppe Frana e le percussioni di Francesco Savoretti, Daly porterà nel Salone dei Concerti dell’Accademia Chigiana le sonorità attuali di corde pizzicate e sfregate che riecheggiano gli splendori dell’arte ottomana, le passioni della poesia persiana, la mistica dei sufi spintasi fino alle propaggini dell’India.
Artista di origine irlandese, durante i molti viaggi sulle rotte già percorse da Alessandro Magno due millenni orsono, Daly ha raccolto melodie e strumenti che ha portato a Creta, laddove si è stabilito nel 1975 e ha fondato “Labyrinth Musical Workshop”: un laboratorio permanente in cui maestri e allievi si incontrano per condividere il patrimonio delle musiche tradizionali, assorbirne il linguaggio e comporre nuove musiche contemporanee, dimostrando che le tradizioni vivono solo in un continuo presente da cui proiettiamo il senso del passato e del futuro.
Per Daly la musica è il linguaggio per dialogare con ciò che si può considerare sacro. Per questo la sua arte non divide rigidamente l’universo del sentire fra spiritualità colta e sensualità popolare, ma riesce a toccare il cuore di chiunque sia semplicemente disposto all’ascolto. Oltre a Kelly Thoma, sua partner in moltissimi progetti e formazioni di rilievo internazionale, i musicisti italiani che lo affiancano sono dei virtuosi, raffinatissimi e creativi interpreti non solo della musica mediorientale, che hanno approfondito frequentando Labyrinth. Frana è specialista di diversi cordofoni, e alla impressionante padronanza dell’oud affianca la pratica della musica medioevale, venendo riconosciuto come uno dei più profondi conoscitori del Trecento italiano. Nel frattempo, è vivace collaboratore di Vinicio Capossela. Savoretti è partito dai tamburi a cornice, adattando poi la sua sapiente miscela di percussioni ai ritmi di diverse musiche etniche, e di tutte quelle altre che intendono mantenere un rapporto viscerale con le tradizioni.
Come in un Lunario Orientale, le musiche suonate dal quartetto mostreranno un ventaglio di passioni, gli influssi e le trasformazioni interiori da esse causate, modulando melodie dai diversi colori, muovendone l’intonazione su ritmi di danze tradizionali, riuscendo a rendere con i suoni la piacevole varietà e il fascino di un immaginario paesaggio naturale di cui la musica fa ancora parte.
L’appuntamento, condotto di consueto da Stefano Jacoviello, sarà preceduto alle 20:30 da una degustazione di vini a cura di Casale dello Sparviero. L’ingresso è gratuito. Per info e prenotazioni www.chigiana.it, info@chigiana.it, 0577220927.