Il festival propone quest'anno un viaggio divertente, critico, sorprendente attraverso le parole che hanno condizionato e testimoniato le nostre identità
POGGIBONSI. Scrittori, giornalisti, musicisti e attori da ogni parte d’Italia si danno appuntamento a Poggibonsi per dibattere, confrontarsi e approfondire “le parole che hanno fatto (e disfatto) gli italiani”. Ascanio Celestini, Lucia Poli, Ginevra Di Marco, Cristina Donà, Marco Malvaldi, Stefano Bartezzaghi, Alessandro Barbero e Giuseppe Antonelli sono solo alcuni dei nomi che si alterneranno sul palco di “Le parole, i giorni”, la rassegna in programma venerdì 8 e sabato 9 aprile al Teatro Politeama.
La manifestazione, giunta quest’anno alla quarta edizione, propone un ricco cartellone di incontri e spettacoli, nell’anno delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, un viaggio divertente, critico, rigoroso, sorprendente attraverso le parole che hanno condizionato e testimoniato nel bene e nel male le nostre identità. Il Festival è organizzato dall’Amministrazione Comunale di Poggibonsi e dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena con la collaborazione di Vernice Progetti Culturali e la consulenza artistica di Stefano Bartezzaghi e Maria Perosino.
IL PROGRAMMA
Venerdì 8 aprile – Ad aprire la due giorni di Poggibonsi alle 17 sarà il giornalista-scrittore Stefano Bartezzaghi con “Italiano, luogo comune”, discussione sulle parole che hanno fatto l’unità d’Italia in un ricco viaggio a partire dalle parole dantesche fino ai termini moderni della comunicazione. Alle 18 la conferenza-spettacolo “Ma cosa vuoi che sia una canzone” con lo scrittore-professore Giuseppe Antonelli che ripercorrerà i testi delle mille canzoni italiane più vendute negli ultimi cinquant’anni, nell’intento di ricostruire mezzo secolo di storia della nostra lingua. Alle 21 una prima assoluta per la produzione del Festival con lo spettacolo “Figli e Figliastri” per l’idea e direzione di Francesco Magnelli. Sul palco del Teatro Politeama tre storie italiane, tre scrittori del nord (Davide Ferrario), del centro (Antonella Landi) e del sud (Antonio Pascale) a raccontare l’Italia, le sue differenze in questi centocinquanta anni. Ad impreziosire i racconti musica e canzoni di Ginevra Di Marco e Cristina Donà (ingresso: Intero 10 euro / ridotto 8 euro).
Sabato 9 aprile – La giornata sarà inaugurata alle 9 dal regista Gianfranco Pannone e il suo “Ma che storia…”, documentario su 150 anni di storia italiana da Garibaldi ad Aldo Moro, dai briganti agli emigranti in un viaggio attraverso cinegiornali, brani letterari e musica popolare. A seguire (ore 10,30) “Dialogo sopra lo stato presente dei costumi degli italiani” con Alessandro Barbero, Walter Guadagnini, Giorgio Vasta. Uno storico, uno studioso della fotografia, uno scrittore si confrontano alla ricerca di una definizione d’Italia, fuori dalle retoriche e dalle antiretoriche, tra spaesamento, torpore, indignazione, orgoglio. Alle 12 Valeria della Valle e Giuseppe Patota in “Viva la grammatica!”, lezione-spettacolo per comprendere attraverso esempi insoliti e curiosi il perché e il per come delle regole grammaticali. Ospite d’eccezione alle 17 sarà Ascanio Celestini con la presentazione del volume “Io cammino in fila indiana” (Einaudi 2011). Lo scrittore-attore-regista romano sarà, poi, protagonista dello spettacolo in programma alle 21,30 dal titolo “La fila indiana – Il razzismo è una brutta storia” (Biglietto intero 15 euro, ridotto 13). Subito prima dello spettacolo, 30 coinvolgenti ed istruttivi minuti di racconto storico con Alessandro Barbero in “Va fuora d’Italia, va fuora, o stranier”.
Premio “Parole d’autore” – Sabato 9 aprile alle 18 è in programma la cerimonia di premiazione per il concorso giunto alla terza edizione. Nato con l’intento di valorizzare opere letterarie, poetiche e giornalistiche contemporanee fortemente caratterizzate da un linguaggio originale e innovativo. Una giuria composta da esponenti della linguistica, della critica, della letteratura, del giornalismo, della cultura e dello spettacolo assegna un riconoscimento agli autori di opere nelle quali sia presente una particolare attenzione alla lingua italiana e alla sua capacità di evolversi e rinnovarsi. La giuria è presieduta da Valeria Della Valle e composta da: Giovanni Adamo, Stefano Bartezzaghi, Valeria Della Valle, Stefano Giovanardi, Aldo Grasso, Maria Perosino, Francesco Piccolo, Lucia Poli, Luca Serianni; è coordinata da Francesca Comandini. Il vincitore del premio è Carlo D’Amicis per La battuta perfetta (minimum fax).La giuria oltre a designare il vincitore del premio Parole d’autore, assegna anche il premio della sezione speciale Una vita tra le parole, un riconoscimento a una personalità della cultura che nel corso della propria vita abbia dedicato al lessico italiano attenzione e impegno costanti. Ad essere premiata quest’anno è Lina Bolzoni. Lucia Poli leggerà pagine degli autori premiati.
A pranzo con Artusi – Sabato 9 aprile tutti a tavola all’Osteria Al Cassero – Cassero della Fortezza Medicea di Poggio Imperiale per un evento speciale che vedrà protagoniste le ricette di Artusi nel centenario della sua scomparsa. Un pranzo accompagnato dalle parole, mirabili, de L’Arte del mangiar bene, e quelle divertenti di Odore di Chiuso, il romanzo di Marco Malvaldi, che proprio di Artusi fa il protagonista. Storici, linguisti e Marco Malvaldi leggeranno ricette e pagine, tra una portata e l’altra. (Su prenotazione – tel. 0577 937134)
Poesia dorsale – Venerdì 8 aprile torna l’appuntamento con la “poesia dorsale”, geniale invenzione di Antonella Ottolina e Silvano Belloni con laboratori in cui chiunque non solo potrà realizzare una sua poesia dorsale ma anche partecipare alla costruzione di un’unica, grande poesia formata con i titoli di 150 libri, tanti quanti sono gli anni dell’Unità nazionale. Un modo sorprendente, divertente, dorsale per celebrare l’anniversario. Anche gli ospiti del Festival daranno il loro personale contributo.
Il Festival dei bambini – Venerdì 8 aprile il Politeama ospiterà “Il giro del mondo in 80 minuti”, un incontro laboratorio di e con Pino Pace per un viaggio immaginario attraverso il tempo e i cinque continenti, con particolare attenzione all’Italia.