Il film della Rohrwacher ha riceuvto il premio ella giuria

Paola Dei
SIENA. Direttamente dal Festival del Cinema di Cannes dove ha ricevuto il Gran Premio della giuria, Le Meraviglie è arrivato al Cinema Pendola. Un film di Alice Rohrwacher con Maria Alexandra Longu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher Sabine Timoteo, Alice Graziani e Monica Bellucci. Un delicato racconto narrato con gli sguardi di padre e figlia che annulla le distanze e riconcilia con il passato. La protagonista è Gelsomina, una adolescente che vive nella campagna umbra con genitori e sorelle e che vorrebbe andarsene da lì per scoprire il mondo. A trattenerla è il legame con il padre che la vede ancora come una bambina. La loro vita che, fra l’alternarsi delle stagioni, viene vissuta per larga parte seguendo l’impollinazione delle api mellifere, viene interrotta da una troupe televisiva che arriva sul posto. Insieme alla troupe c’è di Martin, un ragazzino con precedenti penali che segue un percorso di reinserimento. La capacità manipolatoria di una conduttrice Tv accanto ad altre suggestioni coinvolgono Gelsomina e la sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo ‘meraviglie, mentre l ‘estate sta finendo per cedere il posto ad altre stagioni. Alice, la regista, sorella della più nota Alba, riesce a cogliere le peculiarità dell’adolescenza rispetto alla futilità della vita adulta. L’adolescente nel suo percorso di iniziazione porta con sé la scoperta delle ingiustizie, della perdita di scrupoli dell’adulto, a cui tutto è permesso, anche un cammello in giardino, mentre una ragazzina, solo per aver rovesciato del miele vive sensi di colpa e sentimenti di inadeguatezza verso il padre. Ma con l’arrivo di Martin, lentamente arrivano i momenti del distacco dalla figura genitoriale. Nasce una relazione corrisposta che realizza una nuova cronaca dell’adolescenza dopo quella di Marta, corpo celeste dentro un paesaggio urbano depresso e fanaticamente osservante. Il contrasto fra il mondo rurale e quello fittizio e spettacolare della televisione mettono in evidenza come la vera meraviglia sia nelle api di Wolfgang e soprattutto nella bocca dischiusa e acerba di Gelsomina, che non a caso ha il nome di un fiore e come un fiore è richiamo per le api. Vicende, amori ed accadimenti condurranno la protagonista, Gelsomina, a trasformarsi in una giovane donna e il padre potrà ammirarne la bellezza, accettando la legge irreversibile delle stagioni.
SIENA. Direttamente dal Festival del Cinema di Cannes dove ha ricevuto il Gran Premio della giuria, Le Meraviglie è arrivato al Cinema Pendola. Un film di Alice Rohrwacher con Maria Alexandra Longu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher Sabine Timoteo, Alice Graziani e Monica Bellucci. Un delicato racconto narrato con gli sguardi di padre e figlia che annulla le distanze e riconcilia con il passato. La protagonista è Gelsomina, una adolescente che vive nella campagna umbra con genitori e sorelle e che vorrebbe andarsene da lì per scoprire il mondo. A trattenerla è il legame con il padre che la vede ancora come una bambina. La loro vita che, fra l’alternarsi delle stagioni, viene vissuta per larga parte seguendo l’impollinazione delle api mellifere, viene interrotta da una troupe televisiva che arriva sul posto. Insieme alla troupe c’è di Martin, un ragazzino con precedenti penali che segue un percorso di reinserimento. La capacità manipolatoria di una conduttrice Tv accanto ad altre suggestioni coinvolgono Gelsomina e la sua famiglia, promettendo ciascuno a suo modo ‘meraviglie, mentre l ‘estate sta finendo per cedere il posto ad altre stagioni. Alice, la regista, sorella della più nota Alba, riesce a cogliere le peculiarità dell’adolescenza rispetto alla futilità della vita adulta. L’adolescente nel suo percorso di iniziazione porta con sé la scoperta delle ingiustizie, della perdita di scrupoli dell’adulto, a cui tutto è permesso, anche un cammello in giardino, mentre una ragazzina, solo per aver rovesciato del miele vive sensi di colpa e sentimenti di inadeguatezza verso il padre. Ma con l’arrivo di Martin, lentamente arrivano i momenti del distacco dalla figura genitoriale. Nasce una relazione corrisposta che realizza una nuova cronaca dell’adolescenza dopo quella di Marta, corpo celeste dentro un paesaggio urbano depresso e fanaticamente osservante. Il contrasto fra il mondo rurale e quello fittizio e spettacolare della televisione mettono in evidenza come la vera meraviglia sia nelle api di Wolfgang e soprattutto nella bocca dischiusa e acerba di Gelsomina, che non a caso ha il nome di un fiore e come un fiore è richiamo per le api. Vicende, amori ed accadimenti condurranno la protagonista, Gelsomina, a trasformarsi in una giovane donna e il padre potrà ammirarne la bellezza, accettando la legge irreversibile delle stagioni.