Il libro sarà presentato oggi, 29 gennaio alle 17.30 nella Sala storica della Biblioteca degli Intronati, in una conversazione con il presidente Raffaele Ascheri e la partecipazione di Fabio Mugnaini
SIENA. Sarà presentato oggi mercoledì 29 gennaio, alla Biblioteca degli Intronati, il libro “Le Mani e la Mente”; libro scritto a quattro mani da Giuseppe Oliveri, per molti anni primario della Neurochirurgia delle Scotte e la giornalista senese Giulia Maestrini.
“Le Mani e la Mente” (Edizioni Helicon) è, sì, un’autobiografia ma è anche una lettera d’amore alla sanità pubblica; è il racconto di come è cambiata negli ultimi 50 anni una delle branche più innovative e pionieristiche della medicina; è la riflessione di un uomo assolutamente sui generis che al cervello ha dedicato (e sacrificato) tutta la vita; è il ritratto di un chirurgo fuori dall’ordinario e avulso dai circuiti mainstream, tratteggiato anche attraverso le testimonianze di colleghi, collaboratori, pazienti e loro familiari che hanno incrociato la sua strada e lunga carriera.
Il libro sarà presentato oggi, 29 gennaio alle 17.30 nella Sala storica della Biblioteca degli Intronati, in una conversazione con il presidente Raffaele Ascheri e la partecipazione di Fabio Mugnaini, antropologo e professore associato dell’Università di Siena.
““Le Mani e la Mente” di Giuseppe Oliveri, scritto insieme a Giulia Maestrini, è un’opera che intreccia in modo affascinante l’arte della chirurgia con la complessità emotiva di chi la pratica. Questo libro, più di un semplice racconto autobiografico, è un’esplorazione delicata e riflessiva su come le decisioni e le azioni di una persona, un chirurgo nel caso di Oliveri, siano profondamente radicate nella sua esperienza personale, nelle sue emozioni e nella sua visione del mondo. L’opera si apre con un episodio che segna un momento di svolta nella vita di Oliveri: una conferenza all’Università di Siena sul tema “Le mani e la mente. Il fare e il sapere del chirurgo”.
Da quel momento, Oliveri inizia un viaggio introspettivo, riconsiderando la sua carriera e la sua vita, entrambe consumate dall’intensa necessità di “fare”, di “compiere”, di “portare a termine”. Attraverso le pagine del libro, il lettore viene portato a comprendere non solo le sfide tecniche della chirurgia, ma anche le correnti emotive e i cambiamenti nel panorama sanitario italiano che hanno influenzato gli ultimi decenni e, con questi, la pratica e la filosofia di Oliveri. (…)”
Andrea Fagiolini
Da quel momento, Oliveri inizia un viaggio introspettivo, riconsiderando la sua carriera e la sua vita, entrambe consumate dall’intensa necessità di “fare”, di “compiere”, di “portare a termine”. Attraverso le pagine del libro, il lettore viene portato a comprendere non solo le sfide tecniche della chirurgia, ma anche le correnti emotive e i cambiamenti nel panorama sanitario italiano che hanno influenzato gli ultimi decenni e, con questi, la pratica e la filosofia di Oliveri. (…)”
Andrea Fagiolini