SAN QUIRICO D'ORCIA. Ultimi giorni per ammirare una mostra dalle installazioni maestose e suggestive nell’affascinante cornice degli Horti Leonini.
Martedì (30 settembre) si conclude a San Quirico d’Orcia Forme nel Verde, mostra internazionale di scultura contemporanea, che quest’anno ha ospitato “Il Dentro e il fuori la stanza e il giardino”, personale dell’artista senese Emanuele Giannetti.
Venti sono le opere inaugurate il 26 luglio scorso esposte nell’incantevole cornice offerta dai giardini cinquecenteschi del borgo della Valdorcia, in Piazza Chigi, Porta Nuova e nel Palazzo Comunale. Di queste, otto sono le sculture inedite esposte, tra cui primeggia l’Hortus Conclusus (Piazza Chigi), composto da dodici blocchi di travertino poggianti su plinti squadrati come seduta o inginocchiatoio, disposti in cerchio per racchiudere un cono di travertino noce dove si può guardare all’interno ma non accedervi. Artista dalla grande versatilità creativa e dall’abile capacità manuale Giannetti ha proposto ai numerosi turisti e cittadini valdorciani che in questi mesi hanno ammirato le sue opere, installazioni in travertino, marmo, bronzo e granito verde spesso fusi tra loro. In tutte le sculture presentate, l’ambiente esterno è visto come lo spazio sconosciuto in cui si incontra il mondo, la natura, un tentativo dell’artista di combinare l’interno con l’esterno in un dialogo simbolico fatto di luce e colore. Una filosofia studiata, approfondita e fatta propria attraverso gli anni, molto cara a Giannetti già agli albori della sua carriera d’artista che si potrà ammirare nell’opera più antica esposta negli Horti dal titolo “Progetto per una piazza” (1981). Un filo conduttore tra passato e presente rappresentato in recinti, specchi, metalli, gong orientali e anelli che hanno come comune denominatore la forma primaria per eccellenza: il cono.
Martedì (30 settembre) si conclude a San Quirico d’Orcia Forme nel Verde, mostra internazionale di scultura contemporanea, che quest’anno ha ospitato “Il Dentro e il fuori la stanza e il giardino”, personale dell’artista senese Emanuele Giannetti.
Venti sono le opere inaugurate il 26 luglio scorso esposte nell’incantevole cornice offerta dai giardini cinquecenteschi del borgo della Valdorcia, in Piazza Chigi, Porta Nuova e nel Palazzo Comunale. Di queste, otto sono le sculture inedite esposte, tra cui primeggia l’Hortus Conclusus (Piazza Chigi), composto da dodici blocchi di travertino poggianti su plinti squadrati come seduta o inginocchiatoio, disposti in cerchio per racchiudere un cono di travertino noce dove si può guardare all’interno ma non accedervi. Artista dalla grande versatilità creativa e dall’abile capacità manuale Giannetti ha proposto ai numerosi turisti e cittadini valdorciani che in questi mesi hanno ammirato le sue opere, installazioni in travertino, marmo, bronzo e granito verde spesso fusi tra loro. In tutte le sculture presentate, l’ambiente esterno è visto come lo spazio sconosciuto in cui si incontra il mondo, la natura, un tentativo dell’artista di combinare l’interno con l’esterno in un dialogo simbolico fatto di luce e colore. Una filosofia studiata, approfondita e fatta propria attraverso gli anni, molto cara a Giannetti già agli albori della sua carriera d’artista che si potrà ammirare nell’opera più antica esposta negli Horti dal titolo “Progetto per una piazza” (1981). Un filo conduttore tra passato e presente rappresentato in recinti, specchi, metalli, gong orientali e anelli che hanno come comune denominatore la forma primaria per eccellenza: il cono.
Sta, dunque, per concludersi la trentottesima edizione di una manifestazione di grande successo e rilevanza internazionale come Forme nel Verde ideata nel 1971 dal patron Mario Guidotti che negli anni ha portato a San Quirico artisti di fama mondiale come Pomodoro, Cascella, Sinisca, Somaini, ma anche Metzler, Spender, Hiltunen, Manzù, Greco e Tagliolini.