di Silvia Vecoli
SIENA. Da giovedì 23 settembre 2010 al 9 gennaio 2011 viene aperta al pubblico una esposizione di circa 53 opere, appositamente restaurate, che unisce due patrimoni storici importanti: quello del Comune di Siena, con alcune delle testimonianze artistiche presenti nel complesso museale di Santa Maria della Scala e le opere d’arte comprate dal 2004 dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con l’intento di far ritornare a Siena lavori di grande pregio acquistati da privati o di preservarli dal rischio di finire all’estero. L’impegno preso dalla Fondazione Monte dei Paschi assieme al sindaco Cenni di allestire una mostra di questo genere rientra in quel ciclo di interventi per proteggere il patrimonio artistico della città, che nei secoli passati, soprattutto nell’Ottocento, è uscito fuori dal suo contesto, disperdendosi per mille strade. Perciò il Comune si propone di conservare con attenzione e sensibilità (ci riferiamo anche alla bravura dei restauratori, che hanno ridato la luce a dipinti offuscati dal tempo ), la Fondazione con una ricerca oculata mira ad acquistare opere uscite da Siena. Lo scopo è di evitare lo scempio avvenuto su importantissime opere senesi: si pensi allo smembramento ed alla dispersione che ha subito la Maestà di Duccio. Inoltre, questi eventi valorizzano il S. Maria della Scala, ambiente particolare ed importante per la città. La mostra testimonia non solo la persistente vitalità della scuola senese in ogni epoca, ma aggiorna la cittadinanza sul suo patrimonio.
Il nucleo dello Spedale è costituito da dipinti su tavola e su tela, sculture, apparati liturgici, oggetti etruschi (anfora, hydria, oinochoe a becco, antefisse, provenienti soprattutto dai siti archeologici di Chiusi e datate tra il II ed il VI sec. A.C.), presentati per la prima volta in questa occasione e che dimostrano la numerosa e varia committenza dello Spedale. Figurano in mostra due capocroce trecenteschi di Bartolomeo Bulgarini, tele del XVII secolo di Sebastiano Folli, Astolfo Petrazzi, Johannes Wyckeasbert, Bernardino Mei, un raffinato paliotto d’altare seicentesco ricamato in seta ed oro ed altre opere.
La Fondazione Monte dei Paschi di Siena mette in mostra i lavori di prestigiosi artisti compresi tra il XIV ed il XX sec.: la trecentesca Maestà di Segna di Bonaventura, la Santa Lucia del Maestro dell’Osservanza; i secc. XVI e XVII sono ben rappresentati dalla Venere di Domenico Beccafumi, dalle madonne del Brescianino, dai dipinti di Vincenzo Rustici, Rutilio Manetti, Ventura Salimbeni, Francesco Vanni; con Nicola Nasini, Giuseppe Mazzuoli ed Alessandro Maffei e Luigi Mussini si giunge alla grande stagione del Purismo senese. Imperdibile La Pia de’ Tolomei di Arturo Viligiardi.
La mostra è aperta tutti i giorni compresi i festivi dalle 10.30 alle 19.30. Per informazioni tele.0577/534511 o 0577/534501.
SIENA. Da giovedì 23 settembre 2010 al 9 gennaio 2011 viene aperta al pubblico una esposizione di circa 53 opere, appositamente restaurate, che unisce due patrimoni storici importanti: quello del Comune di Siena, con alcune delle testimonianze artistiche presenti nel complesso museale di Santa Maria della Scala e le opere d’arte comprate dal 2004 dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con l’intento di far ritornare a Siena lavori di grande pregio acquistati da privati o di preservarli dal rischio di finire all’estero. L’impegno preso dalla Fondazione Monte dei Paschi assieme al sindaco Cenni di allestire una mostra di questo genere rientra in quel ciclo di interventi per proteggere il patrimonio artistico della città, che nei secoli passati, soprattutto nell’Ottocento, è uscito fuori dal suo contesto, disperdendosi per mille strade. Perciò il Comune si propone di conservare con attenzione e sensibilità (ci riferiamo anche alla bravura dei restauratori, che hanno ridato la luce a dipinti offuscati dal tempo ), la Fondazione con una ricerca oculata mira ad acquistare opere uscite da Siena. Lo scopo è di evitare lo scempio avvenuto su importantissime opere senesi: si pensi allo smembramento ed alla dispersione che ha subito la Maestà di Duccio. Inoltre, questi eventi valorizzano il S. Maria della Scala, ambiente particolare ed importante per la città. La mostra testimonia non solo la persistente vitalità della scuola senese in ogni epoca, ma aggiorna la cittadinanza sul suo patrimonio.
Il nucleo dello Spedale è costituito da dipinti su tavola e su tela, sculture, apparati liturgici, oggetti etruschi (anfora, hydria, oinochoe a becco, antefisse, provenienti soprattutto dai siti archeologici di Chiusi e datate tra il II ed il VI sec. A.C.), presentati per la prima volta in questa occasione e che dimostrano la numerosa e varia committenza dello Spedale. Figurano in mostra due capocroce trecenteschi di Bartolomeo Bulgarini, tele del XVII secolo di Sebastiano Folli, Astolfo Petrazzi, Johannes Wyckeasbert, Bernardino Mei, un raffinato paliotto d’altare seicentesco ricamato in seta ed oro ed altre opere.
La Fondazione Monte dei Paschi di Siena mette in mostra i lavori di prestigiosi artisti compresi tra il XIV ed il XX sec.: la trecentesca Maestà di Segna di Bonaventura, la Santa Lucia del Maestro dell’Osservanza; i secc. XVI e XVII sono ben rappresentati dalla Venere di Domenico Beccafumi, dalle madonne del Brescianino, dai dipinti di Vincenzo Rustici, Rutilio Manetti, Ventura Salimbeni, Francesco Vanni; con Nicola Nasini, Giuseppe Mazzuoli ed Alessandro Maffei e Luigi Mussini si giunge alla grande stagione del Purismo senese. Imperdibile La Pia de’ Tolomei di Arturo Viligiardi.
La mostra è aperta tutti i giorni compresi i festivi dalle 10.30 alle 19.30. Per informazioni tele.0577/534511 o 0577/534501.