Lo ha curato Augusto Codogno
MONTERONI D’ARBIA. Il 30 Agosto uscirà il nuovo volume intitolato “L’antica storia di Sant’Angelo a Tressa, oggi Ponte a Tressa”, a cura di Augusto Codogno, edita dalla Tipografia Senese. La presentazione del libro nel primo giorno della ormai tradizionale “Fiera di Tressa”, alle ore 21.
Finalmente anche questa località, grande frazione del Comune di Monteroni d’Arbia, testimoniata a partire dal lontano 1189, vedrà autenticata la sua antica origine. L’edizione, stampata in versione economica e voluta fortemente dalla Cooperativa Culturale e Ricreativa di Ponte a Tressa è l’epilogo di una ricerca storica durata almeno una decina d’anni.
“Sant’Angelo a Tressa”, fu un importante insediamento fin dal periodo etrusco, come testimoniano alcuni reperti ritrovati in loco, ma fu senz’altro molto più importante dal dodicesimo secolo. A partire da quel periodo infatti, vi sono documenti che indicano la presenza di un “castellare”, di ben due chiese, di uno “spedale” e di uno o due mulini. Tressa fu in seguito uno dei cosiddetti “Comunelli” delle Masse del Terzo di San Martino di Siena e proprio questa località fu il centro delle prime ed importanti donazioni di beni nei confronti dello Spedale di Siena a partire dai primi anni del 1200. Proprio da queste donazioni fondiarie e dal loro accumularsi intorno alla medesima zona, si deve la nascita della Grancia di Cuna, la più grande delle fattorie medievali (1314) che lo Spedale di S. Maria della Scala volle far nascere qui vicino per amministrare i propri beni. Anche l’antico Ospedale di Tressa, nato ad opera di un banchiere (tale Ugolino Quintavalle) nel 1219, finì, dopo alcune vicende giudiziarie, nelle mani dell’Ente senese che alla fine del 1400 possedeva praticamente tutto il Villaggio.
Nel libro, possiamo ammirare anche la foto dello stemma dell’antico Comunello, rinvenuto in Archivio di Stato, dove campeggia S. Angelo che impugna una spada nella mano sinistra ed uno scudo crociato sulla destra ed altre foto di stemmi, chiese e ponti di questa località. Sempre all’interno del libro, troviamo la storia abbastanza dettagliata delle due chiese di Tressa e dei capolavori che vi erano conservati. La più antica era nel cosiddetto “Poggio”, accanto al vecchio cimitero e non ne resta alcuna traccia a partire dal 1800, la seconda è quella attuale, che ne prese il nome (S. Michele Arcangelo o Michelangiolo) nel settecento, ma che anticamente era dedicata alla Madonna ed era accanto al vecchio Spedale, lungo la Cassia.
Non meno importante è anche tutta la documentazione sulla Compagnia laicale che, a partire dal 1576, ebbe sede accanto allo Spedale di Tressa e che prendeva il nome della “Venerabil Compagnia della Santissima Vergine Maria detta di Cuna”, ma che, come emerge dalle carte, aveva sede vicino allo Spedaletto di detto luogo. Dallo spoglio dei numerosi volumi di questa Confraternita, anch’essi provenienti dall’Archivio di Stato di Siena, vengono alla luce usanze, costumi di quei tempi, ma anche cognomi che ancora oggi esistono in quel di Tressa. Sempre dalla documentazione emergono toponimi di altre località e poderi già esistenti agli inizi del 1600 che credevamo erroneamente fossero ben più recenti.