Ma scrivere magiche ricette appare desueto e inadeguato
di Paola Dei
SIENA. E’ passato molto tempo da quando sulle orme di Kierkegaard e su quelle del Don Giovanni mozartiano, Luigi Settembrini proponeva una incursione nell’universo dei bisogni femminili in maniera ironica ed istruttiva. Con quel pizzico di disincanto dissacratorio che non guasta, dispensava consigli a chi decideva di conquistare un esemplare della fauna femminile. Suggerimenti non standardizzati ma adatti ad ogni tipo di donna.
Agli uomini non restava che l’imbarazzo della scelta dopo aver letto i divertenti epiloghi che si proponevano così: Frivola, regalale un diamante (a dire il vero questo approccio funziona con tutte le categorie). Casalinga: cucinare per lei. Coniglietta: cospargersi di costoso profumo francese. Ninfomane: spogliarsi senza preavviso, completamente nudi. Timida: sospirare frequentemente. Velleitaria: dedicarle una poesia. Suora: regalarle un crocefisso. Amante della musica: intonarle “donna non vidi mai simile a questa” guardandola con intenzione. Intellettuale: invitarla a ballare. Cagionevole: fingere frequenti giramenti di testa. Punk: togliersi platealmente un orecchino (messo ad arte precedentemente) dal lobo destro. Feticista: regalarle un paio di giarrettiere usate. Sensitiva: scoppiare in singhiozzi o meglio ancora svenire. Conscia, matura, equilibrata: regalarle una edizione delle affinità elettive.
Adesso questi suggerimenti vengono totalmente ignorati dal genere maschile, mentre le donne, che una volta erano contese, si trovano in mezzo ad un cumulo di contraddizioni. Questo sembra essere il prodotto della spietata legge della domanda e dell’offerta. Gli uomini misteriosamente sembrano sempre meno, mentre le donne belle e gradevoli sempre di più e sono loro che si scambiano pareri sulla fauna maschile in estinzione. In proposito va ricordato che “se gli uomini si innamorano con gi occhi, le donne si innamorano con le orecchie”, la vera seduttrice deve in primo luogo conoscere bene se stessa, i propri limiti, le proprie aspettative, cercando di essere sincera con se stessa. La cosa non è così semplice, perché anche l’atto del seduttore nei secoli ha subito passaggi e cambiamenti e non risponde più ai canoni delle eroine ottocentesche, anzi oggi ciò che può eccitare un uomo in una circostanza può addirittura irritarlo in un’altra, pertanto scrivere magiche ricette appare piuttosto desueto e inadeguato.
E a questo punto, stanti così le cose, cosa si può fare? Al di là dell’esasperato femminismo che ci propone modelli di sacrifici sempre più alti, la cosa più giusta da fare sembra essere il non scommettere più sul grande amore ma su se stesse. Come? Volendosi bene. Non nella famigerata forma di stile narcisistico/femminista, neppure diventando una donna in carriera che non guarda in faccia nessuno senza un briciolo di dolcezza e tenerezza e neppure facendo scomparire tutti gli attributi fisici femminili, ma solo concedendosi qualche minuto tutto per sé. Pochi minuti, poche ore, quanto è possibile, per ascoltare musica, per scoprire in tutta calma il sapore di una tazza di thé gustato insieme ad una vera amica fidata e riscoprire con lei il gusto della solidarietà femminile, per leggere un libro (non esistono scusanti al vorrei farlo ma non ho tempo), per fare un bagno sotto un getto energizzante e sensuale di una calda doccia, per comperarsi un cappellino frivolo o quel famoso vestitino osè adesso che ci sono gli sconti.
Pochi minuti da regalare a se stessi per ascoltare la parte più profonda e non tradirla mai. Solo così ogni donna potrà essere vincente.