Come ridere degli stereotipi italiani
di Paola Dei
SIENA. Al cinema Alessandro VII è in programma La scuola più bella del Mondo di Luca Miniero con Christian De Sica, Rocco Papaleo, Lello Arena, Miriam Leone.Una commedia che in un momento cupo dell’anno strappa due risate ed è stata definita politically incorrect. Ambientata in un istituto della Val d’Orcia, dove il preside di una scuola media è determinato a vincere la gara della locale festa dei giovani, la commedia mostra le vicissitudini dello stesso dirigente che si attiva per raggiungere il fine che si è prefissato. Coinvolge un assessore comunale e decide di invitare una scolaresca africana poverissima per uno scambio culturale. Il suo bidello Augusto, affetto dalla sindrome di Tourette, interpretato da Nicola Rignanese, confonde però la città ghanese di Acrra con quella campana di Acerra e invita una scolaresca scomposta che arriva con due insegnanti d’accompagnamento: Gerardo Gregale, ex fumettista insegnante controvoglia, e Wanda Pacini, ex fidanzata di Filippo Brogi, il preside della scuola, emigrata al sud per dimenticare la loro traumatica rottura.
Deliziosi e intelligenti i momenti in cui il regista insieme al contributo dello sceneggiatore Massimo Gaudioso, adattatore del film in italiano Benvenuti al sud, riesce a farci ridere degli stereotipi, ma poco amalgamata la coppia De Sica, Papaleo, che pur essendo entrambe attori notevoli nella capacità di calarsi in ruoli comici, hanno tempi diversi e sono preferibili nei momenti in cui non hanno gag in coppia.
Christian De Sica è, come sempre capacissimo di condurci a momenti di comicità, così come Lello Arena al telefono via Skype, nelle vesti del Preside della scuola napoletana, è capace di strapparci risate e Rocco Papaleo di coinvolgerci con i suoi sguardi in alcune insuperabili scene del Film. Un pò retorica la finale con una morale che stride un po’ con i momenti trasgressivi e irriverenti, ma un buon avvio affinché sceneggiatore e regista nel loro prossimo film diano maggior spazio alla loro capacità di raccontarci l’Italia con una lente irriverente e unica al mondo.