SIENA. Si è tenuta questo pomeriggio (21 aprile) alla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Siena una lezione con un gruppo di studenti della scuola media di Bibbiena.
I ragazzi, che nel corso dell'anno scolastico hanno studiato e approfondito la caduta di Costantinopoli del 1453 anche attraverso l'analisi dell'iconografia del celebre ciclo di Piero della Francesca, hanno incontrato la professoressa Silvia Ronchey nell'ambito del corso di "Civiltà bizantina", autrice del libro "L' enigma di Piero. L'ultimo bizantino e la crociata fantasma nella rivelazione di un grande quadro" (Rizzoli, 2006), in cui propone una nuova ipotesi di lettura di uno dei quadri di Piero della Francesca.
Gli studenti hanno partecipato attivamente alla lezione, esponendo il lavoro, le analisi e lo studio portato avanti in classe.
L'iniziativa è stata organizzata dal dipartimento di Studi classici dell'Ateneo, con il duplice scopo da un lato di incentivare tra gli studenti più giovani lo sviluppo di una coscienza critica e della capacità di interagire e interrogare i testi antichi, dall'altro di ribadire il ruolo dell'Università come fulcro del dibattito, dello scambio di idee, dell'incontro.
I ragazzi, che nel corso dell'anno scolastico hanno studiato e approfondito la caduta di Costantinopoli del 1453 anche attraverso l'analisi dell'iconografia del celebre ciclo di Piero della Francesca, hanno incontrato la professoressa Silvia Ronchey nell'ambito del corso di "Civiltà bizantina", autrice del libro "L' enigma di Piero. L'ultimo bizantino e la crociata fantasma nella rivelazione di un grande quadro" (Rizzoli, 2006), in cui propone una nuova ipotesi di lettura di uno dei quadri di Piero della Francesca.
Gli studenti hanno partecipato attivamente alla lezione, esponendo il lavoro, le analisi e lo studio portato avanti in classe.
L'iniziativa è stata organizzata dal dipartimento di Studi classici dell'Ateneo, con il duplice scopo da un lato di incentivare tra gli studenti più giovani lo sviluppo di una coscienza critica e della capacità di interagire e interrogare i testi antichi, dall'altro di ribadire il ruolo dell'Università come fulcro del dibattito, dello scambio di idee, dell'incontro.