FIRENZE. Arriva in libreria "La politica del coniglio e altri racconti", l’ultimo libro di Antonio Giusti edito da Le lettere. IL volume verrà presentato domani (9 novembre) alle ore 18,30 alla libreria Edison di Firenze con il commento di Laura Barile, docente di Letteratura italiana all’Università di Siena, e Paolo Fallai, giornalista del Corriere della Sera, autore di libri per ragazzi e romanziere (il suo Freni ha vinto nel 2007 il prestigioso Premio Mondello «Opera Prima»).
Il testo raccoglie 14 racconti, 14 storie in cui si intrecciano fantasia e cronache di fatti reali – come la vista dei cadaveri di Mussolini e della Petacci appesi a piazzale Loreto o l’incontro con un Giorgio Morandi ascetico e quasi incurante della sua figura "pubblica" – a racconti d’amore, storie horror e pagine di pura satira. Storie ben scritte che dimostrano quanto Giusti sappia muoversi nella difficile arte del racconto, in modo particolare di quello breve, quasi lampo.
Antonio Giusti è infatti uno scrittore anomalo: nella sua vita ha fatto altro, ha fatto l’imprenditore, ma ha vissuto in mezzo all’arte e agli artisti coltivando la passione per la letteratura.
Ha scritto due fortunati romanzi – La fabbrica dei Soldi (1998), I milanesi mancati (2000) – dove ha messo a frutto la sua conoscenza dell’Italia industriale post-bellica. Ma è stato con La casa del Forte dei Marmi (con cui è stato dichiarato "scrittore toscano dell’anno" nel 2002, Premio assegnato dal consiglio regionale della Toscana), che ha raggiunto il successo.
Il testo raccoglie 14 racconti, 14 storie in cui si intrecciano fantasia e cronache di fatti reali – come la vista dei cadaveri di Mussolini e della Petacci appesi a piazzale Loreto o l’incontro con un Giorgio Morandi ascetico e quasi incurante della sua figura "pubblica" – a racconti d’amore, storie horror e pagine di pura satira. Storie ben scritte che dimostrano quanto Giusti sappia muoversi nella difficile arte del racconto, in modo particolare di quello breve, quasi lampo.
Antonio Giusti è infatti uno scrittore anomalo: nella sua vita ha fatto altro, ha fatto l’imprenditore, ma ha vissuto in mezzo all’arte e agli artisti coltivando la passione per la letteratura.
Ha scritto due fortunati romanzi – La fabbrica dei Soldi (1998), I milanesi mancati (2000) – dove ha messo a frutto la sua conoscenza dell’Italia industriale post-bellica. Ma è stato con La casa del Forte dei Marmi (con cui è stato dichiarato "scrittore toscano dell’anno" nel 2002, Premio assegnato dal consiglio regionale della Toscana), che ha raggiunto il successo.