Un efficace spaccato di un piccolo paesino
di Paola Dei
SIENA. Dalla Mostra d’Arte cinematografica di Venezia una pellicola sul degrado morale e sulla scomparsa dei valori del regista Alessandro Rossetto. Una storia desolante e desolata che mostra la povertà di ideali anche nelle atmosfere rarefatte e nelle scene che nulla più hanno di poetico in una cultura dove l’unica preoccupazione è quella del denaro e della sopravvivenza. Molto in tema con la mancanza di competenze e veri ideali che aleggia nella nostra cultura e che stimola ad una riflessione a tutto tondo sul senso della vita. Siamo in un piccolo paesino del nord-est dell’Italia e due amiche: Luisa e Renata guadagnano qualcosa lavorando in un Albergo ma sognano di avere il denaro necessario per poter fuggire.
Luisa ha una relazione con l’albanese Bilal, unica figura positiva della pellicola, mentre Renata ha una relazione fatta di soldi e sesso con un uomo più grande di lei che paga per assistere ai rapporti di Luisa e Bilal, mentre il ragazzo viene bendato ed è ignaro di tutto. Da qui un ricatto che farà esplodere ipocrisie, false amicizie, ripensamenti laddove persino l’amore sembra non avere più spazio per esprimersi.
Un po’ lento, il film ha il pregio di offrirci una efficace spaccato di un piccolo paesino che diviene metafora di spazi più ampi e di porre interrogativi che, seppur lontani da risposte universali, possono almeno indurre ad una riflessione personale.