di Giovanni Elia
SIENA. Quest'oggi, venerdì 30 Ottobre, ha avuto luogo la presentazione alla stampa della mostra dedicata allo sterminato archivio bibliografico e fotografico di Giuliano Briganti, che verrà inaugurata domani pomeriggio alle 17 presso il complesso museale del Santa Maria della Scala..
Si tratta di una selezione raffinata ed estremamente significativa delle decine di anni di attività di Briganti – per lungo tempo professore alla Facoltà di Lettere di Siena e nome noto della storia dell'arte a livello mondiale – tramite il suo archivio privato, che Briganti ereditò dal padre ed ampliò fino a raggiungere circa 50.000 immagini e 17.000 volumi; di questi, circa sessanta fotografie e una trentina di volumi compongono l'ossatura dell'esposizione senese, intitolata “L'arte senese al tempo del Costituto”. La selezione, curata dal Centro Europeo di Ricerca e Restauro del Comune di Siena, si compone infatti di pregevoli volumi e immagini straordinariamente ben conservate relative all'Età dell'Oro dell'arte senese, vale a dire Duecento e Trecento: ma i reperti del Fondo Briganti consentiranno anche ai visitatori della mostra di conoscere e comprendere meglio il metodo e la scuola del famoso storico dell'arte scomparso nel 1992.
Vedere queste immagini e queste foto, infatti, vuol dire anche poter osservare da vicino gli strumenti di lavoro più importanti dell'esperto d'arte e del critico accademico, vale a dire i documenti ed i dati che consentono di esprimere giudizi sulla genesi e sul percorso nel tempo delle opere d'arte, scavando nel loro passato recente grazie alle tecniche di riproduzione fotografica di fine Ottocento ed inizio Novecento.
“Si potrebbe parlare, in questo senso, di una vera e propria 'cassetta degli attrezzi' di Briganti”, ha commentato a proposito Lucia Simona Pacchierotti, una delle curatrici della parte fotografica della mostra, “perché i documenti sono in massima parte expertise, cioè notizie sulle opere, mentre per le fotografie si va dal Medioevo all'Ottocento. E' una questione di metodo: noi storici dell'arte usiamo tantissimo la fotografia dell'intero e dei particolari per valutare e riconoscere l'opera, oltre a poter vedere l'opera come era presentata un secolo e più fa e – magari – anche prima o dopo i restauri o gli accorgimenti estetici tipici del periodo”. Non è raro, infatti, vedere all'interno della mostra fotografie vecchie di un secolo dove un trittico od una Madonna presentano non solo cornici o abbellimenti ora non presenti, ma vere e proprie aggiunte pittoriche come conseguenza di un restauro – “come ad esempio il manto di una Vergine coperto di stelle, o con una fede toscana al dito”, ha sottolineato poi Pacchierotti.
“L'arte senese al tempo del Costituto” sarà aperta con ingresso gratuito da domani 31 Ottobre al 28 Febbraio 2010 presso Palazzo Squarcialupi, con orario 9-17 da lunedì a giovedì, 9-14 il venerdì e sabato su prenotazione al numero 0577/285296.
SIENA. Quest'oggi, venerdì 30 Ottobre, ha avuto luogo la presentazione alla stampa della mostra dedicata allo sterminato archivio bibliografico e fotografico di Giuliano Briganti, che verrà inaugurata domani pomeriggio alle 17 presso il complesso museale del Santa Maria della Scala..
Si tratta di una selezione raffinata ed estremamente significativa delle decine di anni di attività di Briganti – per lungo tempo professore alla Facoltà di Lettere di Siena e nome noto della storia dell'arte a livello mondiale – tramite il suo archivio privato, che Briganti ereditò dal padre ed ampliò fino a raggiungere circa 50.000 immagini e 17.000 volumi; di questi, circa sessanta fotografie e una trentina di volumi compongono l'ossatura dell'esposizione senese, intitolata “L'arte senese al tempo del Costituto”. La selezione, curata dal Centro Europeo di Ricerca e Restauro del Comune di Siena, si compone infatti di pregevoli volumi e immagini straordinariamente ben conservate relative all'Età dell'Oro dell'arte senese, vale a dire Duecento e Trecento: ma i reperti del Fondo Briganti consentiranno anche ai visitatori della mostra di conoscere e comprendere meglio il metodo e la scuola del famoso storico dell'arte scomparso nel 1992.
Vedere queste immagini e queste foto, infatti, vuol dire anche poter osservare da vicino gli strumenti di lavoro più importanti dell'esperto d'arte e del critico accademico, vale a dire i documenti ed i dati che consentono di esprimere giudizi sulla genesi e sul percorso nel tempo delle opere d'arte, scavando nel loro passato recente grazie alle tecniche di riproduzione fotografica di fine Ottocento ed inizio Novecento.
“Si potrebbe parlare, in questo senso, di una vera e propria 'cassetta degli attrezzi' di Briganti”, ha commentato a proposito Lucia Simona Pacchierotti, una delle curatrici della parte fotografica della mostra, “perché i documenti sono in massima parte expertise, cioè notizie sulle opere, mentre per le fotografie si va dal Medioevo all'Ottocento. E' una questione di metodo: noi storici dell'arte usiamo tantissimo la fotografia dell'intero e dei particolari per valutare e riconoscere l'opera, oltre a poter vedere l'opera come era presentata un secolo e più fa e – magari – anche prima o dopo i restauri o gli accorgimenti estetici tipici del periodo”. Non è raro, infatti, vedere all'interno della mostra fotografie vecchie di un secolo dove un trittico od una Madonna presentano non solo cornici o abbellimenti ora non presenti, ma vere e proprie aggiunte pittoriche come conseguenza di un restauro – “come ad esempio il manto di una Vergine coperto di stelle, o con una fede toscana al dito”, ha sottolineato poi Pacchierotti.
“L'arte senese al tempo del Costituto” sarà aperta con ingresso gratuito da domani 31 Ottobre al 28 Febbraio 2010 presso Palazzo Squarcialupi, con orario 9-17 da lunedì a giovedì, 9-14 il venerdì e sabato su prenotazione al numero 0577/285296.