Fabio Luisi dirige l’Orchestra del Maggio con Lilya Zilberstein pianoforte solista
SIENA. Verso il tutto esaurito per il concerto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Fabio Luisi, al pianoforte Lilya Zilberstein, che inaugura la quinta edizione del Chigiana International Festival & Summer Academy, Out of Nature, sabato 6 luglio, al Teatro dei Rinnovati di Siena (ore 21.15).
Al suo debutto a Siena, Luisi dirige la Sesta Sinfonia in fa maggiore, op. 68, Pastorale di Ludwig van Beethoven, un’opera che a inizio Ottocento inaugurava un nuovo capitolo nella storia dei rapporti tra musica e natura, eletto tema del festival quest’anno. Partitura emblematica, la Pastorale è una testimonianza tra le più significative del sentimento d’amore per la natura, e dello stato di contemplazione mistica e beatitudine cui la vita campestre induceva il compositore. “Più espressione del sentimento che pittura musicale”, nelle parole di Beethoven, la Pastorale si sviluppa in una climax sull’arco di cinque movimenti, corredati da altrettante didascalie: Allegro ma non troppo (Risveglio dei sentimenti all’arrivo in campagna), Andante molto mosso (Scena al Ruscello), Allegro (Lieta brigata di campagnoli), l’Allegro (Il temporale), Allegretto finale (Canto pastorale: sentimenti di gioia e gratitudine dopo il temporale).
Debutta con Luisi, assieme all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la pianista moscovita Lilya Zilberstein, protagonista del Concerto per pianoforte e orchestra in si bemolle minore n.1, op.23 di Piötr Illič Čiaikovkij, alla cui partitura, spavalda e intrisa di pathos russo, conferirà la sua magistrale impronta interpretativa. Il concerto proietta l’ascoltatore in una dimensione emotiva e in un orizzonte di ascolto antitetici rispetto alla prima parte del concerto, tellurici, esplosivi, in costante fermento, rivelatori di un’indomita vitalità, tipicamente umana. Il compositore ne spiega la dinamica in una lettera all’amica Nadežda von Meck: «ll conflitto scoppia fra due avversari di forze uguali, perché alla potenza dell’orchestra e alla sua infinita varietà di colori tiene testa questo avversario minuscolo, ma di pari forza e risoluto. In questa lotta risiedono dei tesori di poesia e molte possibilità esaltanti per un compositore».
“Il programma del concerto inaugurale anticipa, in nuce, l’indirizzo tematico dell’intero Festival, afferma il Direttore Artistico Nicola Sani. Il suono del nostro tempo è in gran parte inedito ed artificiale, un intreccio delle rapide trasformazioni che la tecnologia ha prodotto; il suono della natura è immerso nel paesaggio sonoro di oggi, che richiede un’attenzione e una riflessione nuova, fin dentro le problematiche dell’ecologia acustica. “Non mi resta che cercare la verità, il volto della musica perduto da qualche parte nella foresta, nei campi, nelle montagne, o sulla spiaggia, tra gli uccelli”, scriveva il grande compositore Olivier Messiaen, cui è dedicato uno degli eventi del Festival”.
“Out of Nature – aggiunge il presidente Carlo Rossi – sposta il dibattito sulle grandi questioni dell’ecologia e della salvaguardia del nostro paesaggio verso il rapporto della natura con la musica e con il suono. Per scoprire che esiste un’ecologia sonora, un problema di inquinamento acustico del paesaggio sonoro che si presenta oggi in termini molto più urgenti di quanto non si possa pensare, che l’ascolto produce “rifiuti sonori” in una dimensione della quale non ci siamo mai resi conto. Ritengo di fondamentale importanza il fatto che la nostra Accademia, che mette al centro della propria attività il rapporto tra la giovane generazione di artisti e quella delle star, abbia saputo tematizzare un argomento così delicato, in questo periodo storico”.
“Nel nono anno della mia collaborazione con la Chigiana – racconta Lilya Zilberstein – dove dal 2011 insegno e mi esibisco in formazioni sempre diverse e originali, sono felice di aprire il Chigiana International Festival, con un’orchestra del calibro del Maggio Musicale Fiorentino, e la splendida direzione di Fabio Luisi. Adoro suonare il primo Concerto di Čaikovskij, anche se, con il passare del tempo, è sempre più difficile spiegare a parole il perché. D’altro canto, quando lo interpreto, mi è sempre più evidente che questo concerto evochi in me immagini di paesaggi naturalistici, visivi e sonori, tipici della mia madre patria originaria, la Russia. Sono sono frutto di un immaginario di certo romantico, e passionale, che mi appartiene e scorre nel mio sangue, nelle mie vene”.
“Debuttare a Siena, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è come fare un tuffo nel grande passato della musica, restando però ben ancorati al presente, afferma Fabio Luisi. È davvero entusiasmante pensare che il Maggio Musicale Fiorentino, che torna a Siena dopo più di quindici anni con la sua Orchestra e l’Accademia Chigiana stiano affrontando una nuova “primavera”, un percorso che le vedrà fianco a fianco, anche in futuro, auspicabilmente non solo in momenti di musica ma anche in attività di collaborazione in progetti di formazione nonché di crescita per entrambe le istituzioni.
La scelta della Pastorale di Beethoven al concerto inaugurale non poteva essere più azzeccata per fare risuonare quelle che sono le tematiche intrinseche al tema scelto dalla Chigiana per dare inizio al Chigiana International Festival di quest’anno. La nostra percezione, la nostra idea della “Natura” non sarebbe oggi la stessa, senza questo monumentale omaggio in musica alla grande madre dell’umanità. Non avrei potuto essere più felice di incontrare Lilya Zilberstein e il suo intenso ma pure morbido tocco su un terreno così fertile, per entrambi, come quello del primo concerto di Čaikovskii ”.