Il violoncellista ha lavorato con Chailly, Ceccato, Chung e Muti
Le sei Suites per violoncello solo furono composte tra il 1718 e il 1723 nel periodo di residenza a Köthen: presso questa corte Bach trascorse anni importanti nell’ambito della vita professionale, perché aveva la possibilità di poter finalmente lavorare per un sovrano che apprezzava la musica e che metteva a disposizione del suo Kapellmeister una buona orchestra e, cosa non secondaria, un buono stipendio. La fonte di ispirazione per la composizione di un corpus così monumentale è tuttora controversa: si sa per certo che la composizione di questi capolavori fu sollecitata da alcuni violoncellisti amici di Bach. L’opera non riscosse grande approvazione tra i contemporanei, tanto che la prima edizione a stampa comparve solo nel 1825 presso l’editore Probst di Vienna.
Enrico Dindo, figlio d’arte, inizia a sei anni lo studio del violoncello. Si perfeziona con Antonio Janigro e nel 1997 si aggiudica il Primo Premio al Concorso Rostropovič di Parigi. Da quel momento, inizia un’attività da solista che lo porta ad esibirsi con orchestre prestigiose come la BBC Philharmonic, la Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestre National de France, l’Orchestre du Capitole de Toulouse, la Filarmonica della Scala, la Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Sinfonica di Stato di San Paulo, la NHK Orchestra Sinfonica di Tokyo, le Orchestre Sinfoniche di Toronto e di Chicago, al fianco di importanti direttori tra i quali Riccardo Chailly, Aldo Ceccato, Gianandrea Noseda, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Yutaka Sado, Paavo Järvi, Valerij Gergiev, Jurij Temirkanov, Riccardo Muti e lo stesso Mstislav Rostropovič, che scrisse di lui: «è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato, possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana».
Tra gli autori che hanno composto musiche a lui dedicate, si ricordano Giulio Castagnoli, Carlo Boccadoro, Carlo Galante e Roberto Molinelli. Direttore stabile dell’Orchestra da camera “I Solisti di Pavia”, ensemble da lui creato, è docente della cattedra di violoncello presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, la Pavia Cello Academy e ai corsi estivi dell’Accademia Varga di Sion. Enrico Dindo incide per Decca e Chandos e suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.
I biglietti saranno in vendita giovedì 25 aprile dalle ore 16 alle ore 18.30 e venerdì 26 aprile a partire dalle ore 20 presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini. Per informazioni è possibile rivolgersi all’Accademia Musicale Chigiana, tel. 0577 22091, www.chigiana.it.