Un De Filippo divertente racconta le bugie con le gambe corte
SIENA. Il divertimento è assicurato dal dialogare spumeggiante dei personaggi, che il dialetto napoletano rende ancora più incalzante, arguto ed esilarante, e dalla maschera comica di Luca De Filippo. Le bugie con le gambe lunghe è una commedia scritta dal grande Eduardo dopo Filumena Marturano (1946) e prima de Le voci di dentro, che porta in scena l’eterno conflitto della vicenda umana combattuta tra menzogna e verità, libertà dell’individuo e giudizio della gente “per bene”. La comicità a mano a mano che la storia si sviluppa si tinge delle tinte amare dell’ umorismo. Libero Incoronato, dalle modeste disponibilità economiche, ma dal carattere fiero, ha una sorella, Costanza, che per sistemarsi accetta di sposare Roberto Perretti, uomo facoltoso, ma gretto e spilorcio, che vede nella donna una serva a tutto servizio. Graziella, ex prostituta, ama, ricambiata, Libero, che non la può sposare per non compromettere il matrimonio della sorella.
La quotidianità di queste persone viene sconvolta dai vicini di casa, Benedetto Cigolella e sua moglie Olga, che si tradiscono a vicenda. Benedetto, trasferitosi a Grosseto per motivi di lavoro, crede di aver messo incinta la domestica, che in realtà aspetta un figlio da un altro uomo, morto; la moglie, Olga, rimasta a Napoli, intreccia una relazione con un capitano americano, che la abbandona appena viene a sapere che avrà un bambino, per questo la donna decide di dare la paternità a Libero, fingendosi innamorata di lui. Una situazione intrigata che si risolve durante il battesimo del figlio di Olga, quando Benedetto con convinzione davanti a Libero nega che il figlio non sia suo e così il suo dipendente, che dietro compenso ha sposato la cameriera. A questo punto Libero si sente esplodere di fronte a tanta falsità e decide di reagire con una bugia altrettanto grande: è riuscito a fare fortuna, accumulando una discreta somma di denaro e così può sposare una ricca aristocratica del Nord, Graziella. Da qui si capisce quanto sia facile per lo spettatore passare dalla risata all’amara riflessione: solo con la menzogna Libero potrà fare accettare Graziella ad amici e parenti e solo con la menzogna i nascituri troveranno un padre. Ecco che il titolo della commedia diventa la parola chiave: le bugie con le gambe corte sono quelle dei bambini, puerili; quelle con le gambe lunghe sono quelle degli adulti, che servono a costruire e mantenere l’impalcatura di una società spietata nella sua profonda disonestà. Il sipario si chiude ed il pubblico applaude calorosamente, ma forse qualcuno non sorride più. La grandezza dei testi di Eduardo sta proprio in questo: scavare nell’animo umano fino a mostrare le sue più profonde miserie, senza condannare nessuno, in un clima di apparente comicità.