Lo spettacolo, rifuggendo da pietismi e arrendevoli metafore, parla di un uomo malato di Alzheimer e, guardandosi bene dal conclamarlo, lo racconta escludendo ogni indizio e immergendo i personaggi in un’annebbiata atmosfera beckettiana, in cui tutte le possibilità di rapporto fra tre uomini (il malato, il figlio, il medico) si computano in infinite variazioni pinteriane. Lo fa guardando agli studi dello psichiatra tedesco Emil Kraepelin che per i suoi lavori viene considerato il padre delle moderne classificazioni delle patologie psichiche.
Un finale di partita giocato con carte diverse che portano sempre stesso seme. Attraverso una scrittura densa e lieve si finisce in un luogo senza tempo dove con ironia dolorosa i giorni del lunario scorrono sovrapponendosi, dove ogni cosa potrebbe e non potrebbe essere come appare. La memoria è un luogo pieno di crocevia, in cui si mescolano fatti reali e falsi ricordi che riguardano tanto noi quanto altri, dove può accadere che frammenti di vita altrui lascino una traccia così profonda da diventare nostri.
Ingresso unico per ogni spettacolo euro 10 (ridotto 7) – Informazioni 0577 924 699 – 377 1212947.