Forgione, ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, uomo di sinistra, uomo di Calabria – come più volte ha ripetuto – ha voluto trascinare i presenti dentro gli scenari internazionali di quella mafia che spesso ancora viene considerata come un fenomeno provinciale e ancorato a territori specifici. La mafia, invece, nelle sue molteplici incarnazioni tricolori, ha infettato il mondo, oltrepassando con facilità i confini del nostro Mezzogiorno prima e del nostro Paese poi.
Il messaggio di Forgione è cristallino: l’emergenza da fronteggiare è quell’intreccio di beni materiali e simbolici, di persone, mezzi, luoghi, che tessono una enorme ragnatela. Un mercato internazionale, dominio di una antica ma sempre innovativa multinazionale, la "Mafia Export” che dà il titolo al suo libro. E’ proprio lo status di holding economico-finanziaria che permette ai mafiosi di organizzare transazioni finanziarie di miliardi di euro per partite di droga che dall'Olanda approdano in Spagna come in Canada; o da San Luca a Duisburg, nota al grande pubblico per le stragi del 15 agosto 2007, che fecero inorridire la Germania e costrinsero parecchi italiani, riluttanti a vedere, ad aprire improvvisamente gli occhi.
La falla del sistema sta, per Forgione, nella disomogeneità legislativa e nella differenza di priorità che le varie legislazioni attribuiscono alla criminalità organizzata. E scrive: "sullo sfondo di tutte le storie ci sono sempre istituzioni e governi che non vedono o che lasciano fare, imprenditori che si arricchiscono di finanziamenti sporchi e illegali, politici che colludono e alimentano il loro potere con il loro consenso mafioso", e aggiunge, "la storia ci dice che mentre può e deve esistere una politica senza mafia, non possono esistere mafie senza il concorso e le collusioni delle politica".
E se il potere politico è stato in certi casi smascherato nella sua collusione, oggi c'è da fare i conti con un alleato dei mafiosi che non conosce elettori, ma azionisti attenti solo al ritorno sull'investimento. Su questo Forgione è lapidario: “La mafia ha inquinato i settori dell’economia internazionale: abbiamo agito solo sul tema della repressione senza pensare a cosa protegge questo sistema: la forza economica”. “Per combattere la mafia”, ha concluso, ”dobbiamo recuperare la memoria e una dimensione sociale. Dobbiamo ricostruire un’idea di società. Un’idea di Repubblica e dopo di Stato”.