di Paola Dei
VENEZIA. Angelina Jolie, elegantissima in un abito a sirena nero impreziosito solo da una spilla, è arrivata a Venezia il 29 agosto mandando in visibilio i fans, per presentare il nuovo biopic dedicato alla leggendaria Maria Callas.
Diretto da Pablo Larrain che nel 2016 aveva interpretato il film Jackye, descrive gli amori, la voce e la sofferenza della divina Callas, rappresentata magistralmente dalla divina Angiolina Jolie, irrangiungibile nella sua aura di donna sola che raccoglie le ceneri di un amore conclusosi con un tradimento.
Accanto a lei Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher e Valeria Golino.
La narrazione anticoncezionale e molto efficace è incentrata sugli ultimi giorni della grande soprano, quando, isolata dal mondo, in compagnia del fedele maggiordomo Ferruccio e della fedele Bruna oltre che di potenti antidepressivi, non si rassegna all’idea di non poter cantare più dopo una vita di grandi amori e grandi successi. Non era semplice celebrare quella incredibile voce e quella altrettanto incredibile vita ma Larrain ha raccolto la sfida e ci ha restituito scene commoventi dove l’inimitabile voce della Callas si mescola ai momenti in cui ricorda l’amore per Onassis interpretato da Haluk Bilginer e i momenti più significativi della propria esistenza. È un continuo susseguirsi fra la realtà immaginata e quella realmente vissuta che si alternano ai ricordi dell’infanzia quando la madre la costringeva a cantare insieme alla sorella per raccogliere un po’ di soldi. I passaggi che conducono alla morte passano dunque attraverso un ritorno alla vita per raccontare le fragilità di colei che il mondo aveva definito Divina.
Molte le scene in cui Larrain dipinge quadri che evocano la storia dell’arte, soprattutto nell’ultima scena dove accanto alla donna dalla voce indimenticabile e potente con un corpo fragile, restano soltanto le uniche due persone che hanno imparato ad amarla per ciò che lei era realmente: Ferruccio e Bruna.