In attesa che esca nelle sale intanto se ne discute
SIENA. Un titolo di cronaca che racconta le vicende di un giovane in corsa sotto l’effetto della droga per sfuggire alla polizia ci offre lo spunto per parlare di un film in uscita nelle sale italiane a dicembre ma già uscito in molti paesi dell’Europa e presentato al Festival di Cannes nel 2009 in una versione da 163 minuti. Una versione più corta del film è uscita anche in Inghilterra e negli States nel settembre del 2010.
“Enter the void” è il titolo per la regia dell’argentino Gaspar Noè che insieme a Lucile Hadzihalilovic è anche sceneggiatore. Una pellicola inquietante definita “melodramma psichedelico” che inizia in una stanza dove le voci si disperdono e diffondono in mezzo a primi piani che sembrano cadere addosso. La vicenda si dipana a Tokyo dove Oscar, un ragazzo americano che da drogato diventa spacciatore, in seguito alla morte drammatica della sua famiglia viene ucciso dalla polizia mentre tenta di sfuggirgli ma che da morto, così come aveva giurato a se stesso, cerca di proteggere la sorella e continua a vedere le vicissitudini che accadono a lei ed alle persone che le ruotano intorno mentre sta vivendo una sorta di esperienza extra corporea e fluttua sopra le strade e i locali di Tokyo. La pellicola è giocata quasi tutta sulle riprese e sulle sensazioni psichedeliche che emana. Vuoti di scena, musiche e immagini modificate al computer per raccontare effetti vissuti personalmente dal regista durante l’utilizzo di droghe.
L’innovazione della pellicola è decisamente l’aspetto fluttuante delle scene girate da una strada all’altra e girate con gru, tanto che si è aggiudicata il premio speciale della Regia a Sitges nel 2009. L’Argentino Gaspar Noè nel 2002 scioccò il pubblico con il film “Irreversible” nel quale era protagonista anche Monica Bellucci.
C’è da dire senz’altro che gli argentini in questo ultimo anno stanno sbaragliando la filmografia mondiale. Milagros Mumenthaler, l’argentina svizzera che ha vinto il Festival del film di Locarno con il film “Abryr puertas y ventanas” ha aperto la strada seguita da “Un quento cino” una coproduzione fra Spagna e Argentina e adesso lo shock con Gaspar Noè su un genere di film che può essere fonte di critiche ma che è indubbiamente coraggioso e che tratta temi estremi e fondamentali quali la vita, la morte, l’amicizia, l’amore fraterno, la droga, la solitudine. Forse la pecca maggiore è l’aver sottratto alla pellicola tutto l’aspetto delle emozioni in virtù della ricerca tecnica ma forse anche questo è voluto e fa parte della narrazione psichedelica di un viaggio in un mondo dove sembra che esista solo la complicità ma dove invece l’amore per la sorella ed il desiderio di proteggerla diventano più forti della morte stessa.
In attesa che esca nelle sale intanto se ne discute, si fanno commenti, si aspettano le reazioni e chissà se la Bim spera nello stesso stupore della pellicola dove apparve la bellissima e italianissima Monica Bellucci.