di Paola Dei
SIENA. Al cinema Metropolitan La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore. Il regista Premio Oscar torna a narrarci le due polarità che accompagnano la vita di tutti noi quando viviamo intensamente una storia d’amore. La gioiosa euforia e la struggente malinconia che in questa opera si incastonano fra le meravigliose costruzioni dell’Isola di San Giulio sul Lago d’Orta, una delle più belle location scelte dal cineasta. Con Jeremy Irons e Olga Kurylenko il film esplora il sentimento più banalizzato è più importante della vita: l’amore, capace di andare al di là della vita e perdurare anche dopo la fine del corpo. A raccontarci la tenacia e le modulazioni dell’amore é la moderna tecnologia che Tornatore ha il pregio di non demonizzare ma che viene addirittura trasformata in un personaggio sempre presente capace di colmare la distanza fra i due protagonisti.
Mentre né La migliore offerta, come ci dice lo stesso regista, é la protagonista femminile ad essere distante, inafferrabile, sospesa nel vuoto, né La Corrispondenza é la figura maschile ad essere assente e i due film sembrano essere complementari l’uno con l’altro. Una fusione di emozioni che si spreme attraverso le stelle, non a caso Jeremy Irons, Ed, é un professore di Astrofisica e Olga Kurylenko, Amy, una sua studentessa affascinata dalle spiegazioni del suo mentore e maestro.
Amy nelle pause dallo studio fa la stunt in pericolosissime scene d’azione inconsapevole del fatto che le scene più strabilianti le verranno proposte proprio da colui che per sei anni é stato il suo amante. Un sentimento profondo che diviene un Inno all’amore che trova sempre un modo ed una via per esprimersi anche nelle situazioni più incredibili.