Il concerto tanto atteso si terrà questa sera, alla Pieve Vecchia della Madonna di Radicondoli. In scena il Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini diretto da Lorenzo Donati
RADICONDOLI. La musica di Luciano Berio, l’antica arte di Claudio Monteverdi, suo grande ispiratore e la poesia paradossale di Edoardo Sanguineti sono al centro del concerto con cui il Chigiana International Festival & Summer Academy rende omaggio al compositore ligure nel ventennale della scomparsa, venerdì 21 luglio 2023 alla Pieve Vecchia della Madonna di Radicondoli, alle ore 19.00. In scena il Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini diretto da Lorenzo Donati sarà protagonista della prima esecuzione mondiale di Canticum… (ballata) per coro misto, nell’edizione postuma (2020), su testi da Novissimum Testamentum di Sanguineti, assieme al “documentario radiofonico per 5 attori” A-Ronne, sempre su testo di Sanguineti, nella versione elaborata nel 1991 per i Swingle Singers per 8 voci di cantanti (con microfono) e a E se fussi pisci, armonizzazione per coro a quattro voci di uno dei Canti della terra e del mare di Sicilia, dal titolo della fortunata raccolta allestita da Alberto Favara, che Berio dedica a Umberto Eco. Il programma accosta l’arte di Luciano Berio a quella dell’amato Claudio Monteverdi, approfondita negli anni della formazione musicale al Conservatorio di Milano con Giorgio Federico Ghedini, con risultati anche creativi persistenti (dalla trascrizione del Combattimento di Tancredi e Clorinda del 1966, alla rivisitazione dell’Incoronazione di Poppea del 2003, rimasta incompiuta, di recente riscoperta). Il concerto è realizzato in collaborazione con il Festival di Radicondoli, il Centro Studi Luciano Berio, il Comune di Radicondoli e con l’Opera della Metropolitana e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino.
I mottetti monteverdiani in programma, che figurano nel Libro primo de’ motetti in lode d’Iddio nostro Signore del cremonese Giulio Cesare Bianchi, furono pubblicati a Venezia nel 1620, nell’ultima, lunga fase della vita del musicista, che dal 1613 fino alla morte (1643) lo vide Maestro di Cappella della Basilica di San Marco a Venezia. Come sempre, Monteverdi plasma, ricompone e interpreta il testo verbale con gli strumenti della polifonia, presentando soluzioni e trattamenti tra loro assai differenziali, con emozionanti effetti di stupore a fronte del manifestarsi della grandezza divina. Non meno efficace è la significazione che il trattamento polifonico imprime al testo del secondo mottetto, Adoramus te Christe, ancora a sei voci. L’evocazione del sacrificio sulla croce, nella sezione centrale, coincide con il momento di massima elaborazione polifonica, nel cui intreccio convivono drammaticamente il mistero della natura umana-divina di Cristo e il senso stesso di quel sacrificio.
Disposizione costante alla sperimentazione, interesse per l’esplorazione degli spazi conquistati scavando dentro i confini tra generi musicali, concezione della musica e della rappresentazione drammatica «come una sequenza rapida, discontinua e assai contrastata di situazioni e atteggiamenti» (L. Berio, Nota su Il combattimento di Tancredi e Clorinda): sono questi solo alcuni dei molti motivi del fascino esercitato da Monteverdi su Berio, che offrono coordinate utili anche all’interpretazione di A-Ronne. Il lavoro nacque come “documentario radiofonico per 5 attori”, realizzato su invito e presso gli studi dell’olandese Katholieke Radio Omroep a Hilversum, nel 1974, epoca in cui Berio poteva contare su una consolidata dimestichezza con le possibilità del mezzo radiofonico, su una lunga esperienza di ricerca creativa sulla e per la voce, sul forte sodalizio artistico e amicale stretto con il poeta e studioso Edoardo Sanguineti. Fu quest’ultimo a fornirgli il testo per il nuovo progetto: un raffinato caleidoscopio di brevi citazioni plurilingui, dalla preposizione semplice all’enunciato minimo, tratte da fonti diverse (tra queste, il Vangelo di San Giovanni, Eliot, Dante, Marx) che, secondo i desideri del compositore, si sarebbe dimostrato passibile di una molteplicità di intonazioni e di una conseguente pluralità di significati: «è urlabile, balbettabile, dialogabile, sparpagliabile, liturgizzabile, caricaturabile, disperabile, nobilitabile, casermabile, confessionabile, rissabile, fumettabile, bofonchiabile, interrogabile, frantumabile», spiegava l’anti-poeta per antonomasia a Berio. A partire da un nucleo progettuale, dal testo verbale e da un’idea di processo compositivo, A-Ronne venne delineandosi come prodotto musicale della selezione e del montaggio di molti spezzoni di nastro registrato.
Ancora una commissione e ancora il ricorso a un testo di Sanguineti sono alla sorgente di Canticum… Nel 1988 l’Associazione culturale I Minipolifonici di Trento chiese infatti a Berio un brano per coro misto a cappella, da usare quale brano d’obbligo per la prima edizione del Premio internazionale per direttori di coro. Ne nacque l’idea di realizzare Canticum Novissimi Testamenti su testi tratti da Novissimum Testamentum di Edoardo Sanguineti. Ben presto, tuttavia, Berio avrebbe sentito il bisogno di tornare sulla sua composizione, per svilupparne le molte potenzialità, e ne approntò una seconda versione per otto voci, quattro clarinetti e un quartetto di sassofoni. Pubblicata nel 1991, sarebbe rimasta questa la sola versione riconosciuta dall’autore. In anni recentissimi si è però ritenuto opportuno riportare in luce e offrire possibilità di circolazione anche alla prima versione, con la realizzzione della nuova edizione da parte del Centro Studi Luciano Berio, marcando con una variante del titolo (Canticum…) la differenza rispetto alla seconda e definitiva stesura dell’opera. E’ questa la versione che verrà eseguita in prima mondiale nel concerto del Chigiana International Festival a Radicondoli.
Scriveva Luciano Berio nelle sue note: «Avvicinarsi musicalmente all’ultima anti-poesia di Edoardo Sanguineti diventa sempre più arduo e, forse proprio per questo, più gratificante. Uno degli aspetti più complessi della recente produzione di Sanguineti è la sua semplicità. È una poesia abitata da immagini quotidiane, da stereotipi sentimentali, da figure aspre e amare, da invenzioni ironiche, da parodie e da citazioni che si rincorrono in una sorta di camera d’eco della memoria dove quotidiano e universale, banale e speculativo, privato e politico, si fondono in una costruzione rigorosa e, a tratti, implacabile».
Come in A-ronne, anche in Canticum… Berio manifesta la volontà cioè di indagare, sviluppare e riorganizzare musicalmente un testo poetico, ma lo fa ricorrendo a un lungo poema da poco pubblicato (1986), Novissimum testamentum, le cui peculiarità linguistiche, contenutistiche e retoriche lo avevano profondamente impressionato. Sul modello del testamento burlesco di Villon, Sanguineti vi aveva fatto confluire ciò che si immagina rimasto e tramandabile dell’esperienza di una vita: in un registro che contempera il comico e il serio convivono, in una prospettiva che è al contempo popolare e letteraria, l’elemento individuale e il collettivo, il privato e il pubblico, il quotidiano e l’aulico, il materiale e lo spirituale.
Si suppone sia stato sempre Ghedini a far conoscere all’allievo la fortunata raccolta dei Canti della terra e del mare di Sicilia, allestita da Alberto Favara agli inizi del Novecento e molte volte ristampata. Lo proverebbero due armonizzazioni di canti siciliani tratti da quella raccolta, che risalgono agli anni di studio: una di queste è E se fussi pisci. La versione per coro a quattro voci con cui si chiude il programma – dedicata a Umberto Eco, insignito dall’Università di Siena della laurea honoris causa (2002) – non è che l’ultima, piena epifania di un’altra tenace passione di Berio, quella per questa struggente espressione popolare in musica del sentimento d’amore.
Biglietteria e informazioni – I biglietti dei concerti potranno essere acquistati on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini (tutti i giorni dalle 11 alle ore 18); inoltre il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo.
Per consentire l’accesso agli spettacoli dal vivo di una ampia fascia di appassionati di musica, i biglietti avranno un prezzo unico di 15 euro (posti ridotti 10€), con prezzo speciale per gli studenti (5€); i concerti della sezione “Chigiana Factor” avranno tutti un prezzo di 5€.
Le riduzioni sono riservate ai giovani sotto i 26 anni e alle persone di età superiore ai 65 anni; sono previste offerte speciali per gli Abbonati MIV della stagione 2022/23 e per altri enti e istituzioni convenzionati. Per Informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org
PROGRAMMA
Venerdì 21 luglio 2023, ore 19:00
Pieve Vecchia della Madonna, Radicondoli
Canticum…
Omaggio a Luciano Berio nel ventennale della scomparsa
CORO DELLA CATTEDRALE DI SIENA
“GUIDO CHIGI SARACINI”
LORENZO DONATI direttore
Claudio Monteverdi Cantate Domino
Claudio Monteverdi Adoramus Te Christe
Luciano Berio A-Ronne
Luciano Berio Canticum… (ballata) per coro misto
prima esecuzione dell’edizione postuma (2020)
Luciano Berio E si fussi pisci
in collaborazione con il Festival di Radicondoli, il Centro Studi Luciano Berio, il Comune di Radicondoli e con l’Opera della Metropolitana e l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino