SIENA. Si inaugura domani (30 maggio), alle ore 11 “Hic liber est: 700 anni di segni sui libri, biblioteche e collezionismo a Siena”.
La mostra apre le celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione della Biblioteca comunale degli Intronati (28 Dicembre 1758). Si tratta di una mostra di libri e manoscritti datati fino alla fine del ’500 che presentano la particolarità di conservare tracce significative del possesso, uso e lettura da parte di persone o enti, i più vari, senesi e non. Anche se la storia della nostra Biblioteca è più breve dei 700 anni del titolo, la documentazione raccolta nei suoi fondi ha una vita più lunga; essa risale molto indietro nel tempo perché raccoglie l’eredità di collezioni che si sono formate a partire dal XIII secolo. I segni di possesso infatti sono testimoni della vita, e della morte, di istituzioni e raccolte librarie che ineluttabilmente sono state disperse a causa delle soppressioni dei conventi, o in seguito alla vendita di intere raccolte da parte di privati e per mille altre vicende.
“Oltre a illustrare la storia dell’accrescimento del patrimonio della Biblioteca – dice il direttore della biblioteca Daniele Danesi – ci siamo proposti di far vedere quale sia stato, in questo lungo arco di tempo, il rapporto dei lettori con i documenti cartacei e come e con quali strumenti i proprietari dei libri abbiano registrato il segno del possesso”.
«Abbiamo così incontrato persone famose – continua Danesi – quattro papi, Pio II, Pio III, Alessandro VII e Sisto IV (tra l’altro, fondatore della Biblioteca Apostolica Vaticana); anche i pittori sono tre, i due senesi Francesco Vanni e Alessandro Casolani e il fiorentino Mariotto Albertinelli. Il ladro appartiene invece alle annotazioni curiose: ‘Questo libro è del Fani il quale l’ha rubato al Nelli. Scusami se dissi la verità’».
La mostra si articola in una sezione che esemplifica i modi di apposizione dei segni di possesso e in alcune sezioni che illustrano particolari tipi di possessori: in primo luogo gli ecclesiastici e i conventi; poi le minoranze, come gli ebrei della comunità di Siena, gli stranieri, le donne, le persone individuate dalla professione (medici, notai, ma anche un rigattiere) e infine i collezionisti che portano la nostra vicenda fino a questo secolo.
La mostra si tiene nei locali della Biblioteca Comunale degli Intronati, le visite sono guidate e gratuite è necessaria però la prenotazione (telefono 0577 280704). “Hic liber est: 700 anni di segni sui libri, biblioteche e collezionismo a Siena” resterà aperta fino al 4 luglio, tutti i giorni negli orai 10-13 e 15-18, escluso sabato pomeriggio.
La mostra apre le celebrazioni per i 250 anni dalla fondazione della Biblioteca comunale degli Intronati (28 Dicembre 1758). Si tratta di una mostra di libri e manoscritti datati fino alla fine del ’500 che presentano la particolarità di conservare tracce significative del possesso, uso e lettura da parte di persone o enti, i più vari, senesi e non. Anche se la storia della nostra Biblioteca è più breve dei 700 anni del titolo, la documentazione raccolta nei suoi fondi ha una vita più lunga; essa risale molto indietro nel tempo perché raccoglie l’eredità di collezioni che si sono formate a partire dal XIII secolo. I segni di possesso infatti sono testimoni della vita, e della morte, di istituzioni e raccolte librarie che ineluttabilmente sono state disperse a causa delle soppressioni dei conventi, o in seguito alla vendita di intere raccolte da parte di privati e per mille altre vicende.
“Oltre a illustrare la storia dell’accrescimento del patrimonio della Biblioteca – dice il direttore della biblioteca Daniele Danesi – ci siamo proposti di far vedere quale sia stato, in questo lungo arco di tempo, il rapporto dei lettori con i documenti cartacei e come e con quali strumenti i proprietari dei libri abbiano registrato il segno del possesso”.
«Abbiamo così incontrato persone famose – continua Danesi – quattro papi, Pio II, Pio III, Alessandro VII e Sisto IV (tra l’altro, fondatore della Biblioteca Apostolica Vaticana); anche i pittori sono tre, i due senesi Francesco Vanni e Alessandro Casolani e il fiorentino Mariotto Albertinelli. Il ladro appartiene invece alle annotazioni curiose: ‘Questo libro è del Fani il quale l’ha rubato al Nelli. Scusami se dissi la verità’».
La mostra si articola in una sezione che esemplifica i modi di apposizione dei segni di possesso e in alcune sezioni che illustrano particolari tipi di possessori: in primo luogo gli ecclesiastici e i conventi; poi le minoranze, come gli ebrei della comunità di Siena, gli stranieri, le donne, le persone individuate dalla professione (medici, notai, ma anche un rigattiere) e infine i collezionisti che portano la nostra vicenda fino a questo secolo.
La mostra si tiene nei locali della Biblioteca Comunale degli Intronati, le visite sono guidate e gratuite è necessaria però la prenotazione (telefono 0577 280704). “Hic liber est: 700 anni di segni sui libri, biblioteche e collezionismo a Siena” resterà aperta fino al 4 luglio, tutti i giorni negli orai 10-13 e 15-18, escluso sabato pomeriggio.