SIENA. In occasione dei 90 anni dalla nascita del Bauhaus, la scuola di arte e architettura della città di Weimar, gemellata con Siena, l’assessorato alle attività Internazionali e Gemellaggi invita la cittadinanza a partecipare alle iniziative promosse in questa importante occasione.
Due saranno gli appuntamenti, ad ingresso libero, dedicati ai rapporti tra la nascente Scuola tedesca con il cinema e con la musica: “Bauhaus & Cinema” – serata dedicata ai film dei Maestri del Bauhaus prevista per l’11 novembre alle ore 18 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (via Roma 56), e “Bauhaus & Musica”, il concerto del 12 novembre, sempre alle 18, ospitato nella Sala del Pellegrinaio del Santa Maria della Scala, con la partecipazione degli allievi del Liceo Musicale Belvedere di Weimar. In programma musiche di compositori legati al movimento nato nella città gemellata 90 anni fa.
Nel suo famoso Manifesto del 1919, Walter Gropius, fondatore del Bauhaus, stabiliva i connotati di quello che sarebbe stato uno dei movimenti più rivoluzionari e innovativi in ambito architettonico: dal design all’arte nelle sue varie articolazioni. «…Formiamo dunque una nuova corporazione degli artigiani, senza però quell’arroganza di classe che vorrebbe erigere un muro di alterigia tra artigiani e artisti! Impegniamo insieme la nostra volontà, la nostra inventiva, la nostra creatività nella nuova attività edilizia del futuro, la quale sarà tutto in una sola forma: architettura e scultura e pittura, e da milioni di mani di artigiani si innalzerà verso il cielo come simbolo cristallino di una nuova fede che sta sorgendo…» Attraverso l’azione multidisciplinare del “Staatliches Bauhaus”, dove si sosteneva che le creazioni, realizzate anche da pittori, ceramisti, tessitori, scultori, dovevano essere pratiche e abbordabili, si sono affermati personalità del calibro di Paul Klee, Vasilij Kandinskij, Oskar Schlemmer e Lyonel Feininger, e architetti quali Mies van der Rohe, Henry van de Velde, ed altri.Nel 1925 la scuola si trasferì a Dessau e sette anni più tardi a Berlino fino al 1933, dove si sciolse per l’avvento del nazismo, durante il quale molti dei suoi membri decisero di auto-esiliarsi, specie negli Stati Uniti.Prossimo appuntamento la mostra, in programma per la prossima primavera, che illustrerà i concetti ispiratori del movimento Bauhaus.
Due saranno gli appuntamenti, ad ingresso libero, dedicati ai rapporti tra la nascente Scuola tedesca con il cinema e con la musica: “Bauhaus & Cinema” – serata dedicata ai film dei Maestri del Bauhaus prevista per l’11 novembre alle ore 18 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (via Roma 56), e “Bauhaus & Musica”, il concerto del 12 novembre, sempre alle 18, ospitato nella Sala del Pellegrinaio del Santa Maria della Scala, con la partecipazione degli allievi del Liceo Musicale Belvedere di Weimar. In programma musiche di compositori legati al movimento nato nella città gemellata 90 anni fa.
Nel suo famoso Manifesto del 1919, Walter Gropius, fondatore del Bauhaus, stabiliva i connotati di quello che sarebbe stato uno dei movimenti più rivoluzionari e innovativi in ambito architettonico: dal design all’arte nelle sue varie articolazioni. «…Formiamo dunque una nuova corporazione degli artigiani, senza però quell’arroganza di classe che vorrebbe erigere un muro di alterigia tra artigiani e artisti! Impegniamo insieme la nostra volontà, la nostra inventiva, la nostra creatività nella nuova attività edilizia del futuro, la quale sarà tutto in una sola forma: architettura e scultura e pittura, e da milioni di mani di artigiani si innalzerà verso il cielo come simbolo cristallino di una nuova fede che sta sorgendo…» Attraverso l’azione multidisciplinare del “Staatliches Bauhaus”, dove si sosteneva che le creazioni, realizzate anche da pittori, ceramisti, tessitori, scultori, dovevano essere pratiche e abbordabili, si sono affermati personalità del calibro di Paul Klee, Vasilij Kandinskij, Oskar Schlemmer e Lyonel Feininger, e architetti quali Mies van der Rohe, Henry van de Velde, ed altri.Nel 1925 la scuola si trasferì a Dessau e sette anni più tardi a Berlino fino al 1933, dove si sciolse per l’avvento del nazismo, durante il quale molti dei suoi membri decisero di auto-esiliarsi, specie negli Stati Uniti.Prossimo appuntamento la mostra, in programma per la prossima primavera, che illustrerà i concetti ispiratori del movimento Bauhaus.
Tutte le iniziative sono realizzate sotto il Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Federale Tedesca a Roma, in collaborazione con il Comune di Weimar, e con il sostegno della Fondazione MPS.