Dal 30 agosto al 15 settembre alla Galleria Cesare Olmastroni di Palazzo Patrizi
SIENA. “Itinerari attraverso ed oltre il tempo”: un percorso dove ogni istante non è mai uguale all’altro, scandito da attimi, reminiscenze, momenti, pensieri che prendono forma nell’atto creativo stesso diventando opere pittoriche. Quelle di Giuliano Censini, circa 30, in mostra alla Galleria Cesare Olmastroni di Palazzo Patrizi in via di Città 75, dal 30 agosto al 4 settembre.
Tutte testimonianze di un viaggio artistico ed esistenziale, in cui ciò che è andato perduto si mescola a ciò che continua ad essere perché memoria sovrapponendo colore e materia, segni ad ampie stesure. Un procedere per strati, come il ticchettio delle ore, che si sommano e si fondono l’uno all’altro fino a formare un’unità inscindibile, un corpo fatto di carne, sangue e anima.
Mentre dipinge l’artista dialoga con se stesso, interroga i ricordi, sente affiorare dal profondo suggestioni generate da scenari notturni, orizzonti marini o paesaggi familiari, in un alternarsi di tenebre e luce, deflagrazioni cromatiche e rapsodie di tratti. È così che il dipinto assume il valore di una rivelazione in cui Censini trasfigura l’essenza di un’emozione, di una rievocazione, di uno stato d’animo per consegnarla al mondo.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile tutti i giorni dalle 15.30 alle 18.30.
Giuliano Censini nasce a Sinalunga nel 1951, vive ed opera a Torrita di Siena (SI). Dopo essersi diplomato all’Istituto d’arte “Piero della Francesca” di Arezzo (Sez. Arte dei metalli e dell’oreficeria), frequenta i corsi della facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze e consegue l’abilitazione per l’insegnamento di discipline artistiche e storia dell’arte.
Dal 1973 e fino al 2010 è docente di “Design e Progettazione dell’oreficeria” agli Istituti d’arte di Macerata, Pistoia, e per oltre trent’anni, all’Istituto d’arte “Piero della Francesca” di Arezzo.
Gli anni ‘80 e ‘90 sono caratterizzati da numerosi viaggi nelle principali capitali europee dove studia e approfondisce le varie correnti artistiche. Fin dagli anni ‘90 la sua pittura è tesa ad esaltare, in un intimo percorso, i segni di quella terra Toscana ricca di umori e di luce presenti nel rincorrersi delle colline e delle stagioni in un dialogo proiettato a celebrare il ritmo del tempo dove l’uomo, con la sua storia e la sua quotidianità, idealizza il suo domani; le sue opere sono quindi lo spaccato di un momento, una finestra immaginaria che si apre sulla quotidianità della vita.
Le sue opere si trovano esposte in musei, enti e amministrazioni pubbliche, in collezioni private non solo in Italia, ma anche all’estero.