L'evento chiude il progetto "Storylines", a cui gli studenti hanno lavorato guidati dalla coreografa americana Sharon Friendler
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SIENA. Quattordici studenti internazionali, quattordici storie che descrivono con il linguaggio dell’arte l’incontro con una città sconosciuta – Siena – e come questo incontro abbia aperto la strada a nuove prospettive, sul mondo e su di sé: sono i racconti che gli studenti del Siena Art Institute condivideranno con la città, giovedì 21 marzo a partire dalle 18.30, nel corso di una mostra-performance alla Corte dei Miracoli (via Roma, 56, ingresso libero). Lo faranno attraverso le parole e le immagini dei lavori che hanno realizzato al Siena Art Institute, all’interno del corso di Art & Society, sotto la guida di Sharon Friedler, coreografa, ballerina e direttore del Dance Program allo Swarthmore College (Pennsylvania), visiting professor del Siena Art Institute per il semestre primaverile.
Il progetto, dal titolo “Storylines – Intrecci di storie“, ha per protagonisti 14 giovani talenti provenienti da vari paesi – dal Montenegro all’India, dall’Albania alla Corea del Sud fino agli Stati Uniti – che per quattro settimane hanno esplorato la città e interagito con la comunità locale, cercando di fare proprio il territorio che li ha accolti. L’esito di questo lavoro è un autoritratto, una sagoma di cartone a grandezza naturale che, giorno dopo giorno, uno strato dopo l’altro, si è riempita di immagini, fotografie, collage, parole che raccontano l’incontro di ogni studente con il territorio senese e con la comunità cittadina: ogni strato è un’esperienza, una strada percorsa, il colore di una contrada, un volto, un sorriso, una storia vissuta, ascoltata e poi tradotta in un’opera d’arte. Le storie che tutta la città potrà toccare con mano giovedì 21 marzo in una performance che segna l’inizio di una nuova collaborazione tra il Siena Art Institute e la Corte dei Miracoli, due spazi cittadini che hanno in comune l’impegno per favorire l’incontro e il dialogo tra le culture attraverso l’arte.
Nella sala Archivio e nel cortile, i lavori dei ragazzi faranno da sfondo ai racconti delle loro esperienze in città, che ciascuno condividerà con il pubblico nella propria lingua, e ai canti della tradizione senese e toscana. Agli studenti si uniranno lo staff e i docenti del Siena Art Institute, gli amici e i membri della comunità locale che hanno voluto dare il proprio contributo a questo intreccio di storie.
“Questo progetto – spiega Sharon Friedler – è una riflessione sull’essere “stranieri” in una città che non è la propria e sull’arte come strumento per costruire legami tra gli individui: le storie, da ascoltare e da condividere, sono il simbolo di questo incontro, esperienze in grado di aggiungere pezzi alla nostra storia personale rendendola ancora più ricca. Tutti noi abbiamo delle storie: usare l’arte per mettere in comunicazione queste storie e, attraverso le storie, le persone che le hanno vissute è uno degli obiettivi principali del mio lavoro”.
Una vocazione che si sposa con le finalità del corso di Art & Society, cruciale nella mission del Siena Art Institute: fare dell’arte uno strumento attraverso il quale lasciare il segno sulla vita pubblica e contribuire alla crescita e al cambiamento della società in cui viviamo.
In allegato, una immagine del progetto “Storylines – Intrecci di storie”