Un'arte del passato che torna con il suo esercito di figure
Tradizione di vecchia data quella che lega Monticchiello a una delle forme piú schiette della creazione popolare, gli spaventapasseri: nel logo del Teatro Povero già ne compare uno e nel 1997 qui si tenne la mostra Toscani un po’ speciali: gli spaventapasseri, curata da Giuseppe Spinaci e Gabriella Tricca (di cui resta traccia in un bellissimo libro dedicato, ancora in catalogo). Mostra fotografica quella di allora, installazione di “scultura popolare” quella di oggi: si va dallo spaventapasseri elettro-meccanico che si mette in moto con un sensore di prossimità al passaggio degli uccelli, al piú semplice incrocio di due bastoncini con sopra una vecchia maglietta. Non mancano poi la famiglia di spaventapasseri, la giovane con l?ipod o quello che di notte emette una strana luminescenza… E molti altri ancora. L?immaginazione si è srotolata lungo le forme piú varie, com?era prevedibile: tanto piú piacevole e divertente sarà attraversare le vie del borgo alla ricerca delle opere, che saranno ospitate anche nella sede del Teatro Povero e nel museo Tepotratos, promotori e organizzatori della manifestazione. Negli ultimi giorni della mostra sarà aperta anche la Taverna di Bronzone, che ospiterà la Festa dell’Arci di Monticchiello: giovedì 4 e venerdì 5 solo a cena, nel fine-settimana successivo anche a pranzo.
Per informazioni: sede Teatro, aperta tutti i giorni escluso il lunedì pomeriggio, 9/12.30 e 15/18; telefono: 0578/755118. Oppure: info@teatropovero.it.