Appuntamento con Davide Mano per un approfondimento sui rituali di commemorazione comunitaria istituiti alla fine del ‘700
SIENA. La memoria ebraica senese ci ha lasciato testimonianze di assoluto valore culturale, preziosi frammenti di una storia secolare fatta di trasformazioni e di permanenze, e legata in maniera indissolubile con la storia della città. Un esempio significativo è quello rappresentato dai rituali di commemorazione comunitaria, istituiti sul finire del Settecento in seguito al grave terremoto del 26 maggio 1798 e come risposta al massacro antiebraico del 28 giugno 1799. Partendo proprio dalle fonti documentali giovedì 26 aprile, alle 17.30 in Sinagoga, lo storico Davide Mano parlerà di Gli ebrei di Siena e gli anni terribili 1798-1799: i rituali di commemorazione comunitaria
Un poema ebraico di ringraziamento composto in memoria del terremoto del 1798 ci descrive il dramma vissuto dalla città fin nei dettagli, con urgente espressività e senso di partecipazione. Un rituale commemorativo, con ordine di digiuno e preghiera notturna, istituito immediatamente dopo i fatti del 1799, ci restituisce invece il dato storico di una comunità che reagisce al trauma della violenza antiebraica con la forza della pratica religiosa e con gli strumenti della coesione comunitaria. La conferenza propone una riflessione storica sull’importanza dei rituali comunitari, intesi come esercizi di conferma e strumenti di coesione.
Davide Mano, laureato in Lingue letterature Orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha conseguito un dottorato in Storia presso la School of Historical Studies dell’ Università di Tel-Aviv, con la tesi dal titolo “Tumults in Pitigliano, 1799. Popular resistance and anti-Jewish violence”; da ottobre 2016 è ricercatore all’EHESS di Parigi. Dal 2012 al 2016 ha lavorato per il dipartimento Archivi del Mémorial de la Shoah a Parigi. Sta attualmente scrivendo il suo primo libro – una storia sociale e politica degli ebrei di Pitigliano nel 1799.