Una pittura caratterizzata da un
SIENA. Continuano le iniziative culturali alla Sala Rosa dell’Università di Siena con l’inaugurazione, sabato 4 Febbraio alle ore 17:00, della mostra intitolata “Rivelazioni” e dedicata all’artista Alessandro Gambetti. L’immaginario di Gambetti si è sviluppato, negli ultimi anni, verso una pittura caratterizzata da un’importante struttura neo-figurativa. La sua ricerca si articola passando da una rappresentazione espressiva, fortemente influenzata dall’arte primitiva (in particolare da quella africana), ad un’ interpretazione più libera e personale, dettata negli ultimi tempi dalla scoperta di nuovi linguaggi tra i quali emerge la cosiddetta “computer grafica”.
L’artista ama rielaborare graficamente soggetti già appartenenti al suo retaggio culturale, realizzando una serie di opere che rappresentano figure umane e che hanno la particolarità di essere viste in tre dimensioni, come uno stereogramma.
Lo stesso Gambetti afferma:«Per stereogramma s’intende un’immagine bidimensionale che guardata attentamente riesce a raffigurare un’altra immagine apparentemente nascosta. La tecnica consiste nel porsi a circa 50 centimetri dalla figura e guardare l’immagine sforzandosi di non metterla a fuoco ma, all’opposto, lasciando che il fuoco vada all’infinito. Ciò che noteremo sarà che gli oggetti rappresentati sembreranno come sdoppiati ed il loro contorno sarà poco chiaro. Successivamente si creerà una nuova immagine: sembrerà sospesa nel vuoto e la vedremo tridimensionale». Attraverso l’uso di questa tecnica, Gambetti propone un insegnamento pratico sul come guardare «oltre» l’immagine, su come la figura umana possa acquisire un significato metaforico e possa essere osservata secondo un’ottica differente.
La mostra, che fa parte del ciclo d’arte “7 Sull’Altare”, è visitabile secondo l’orario di apertura della Sala Rosa: lunedì – venerdì: 8:30-23:00, sabato e domenica: 14:00-20:00.
L’artista ama rielaborare graficamente soggetti già appartenenti al suo retaggio culturale, realizzando una serie di opere che rappresentano figure umane e che hanno la particolarità di essere viste in tre dimensioni, come uno stereogramma.
Lo stesso Gambetti afferma:«Per stereogramma s’intende un’immagine bidimensionale che guardata attentamente riesce a raffigurare un’altra immagine apparentemente nascosta. La tecnica consiste nel porsi a circa 50 centimetri dalla figura e guardare l’immagine sforzandosi di non metterla a fuoco ma, all’opposto, lasciando che il fuoco vada all’infinito. Ciò che noteremo sarà che gli oggetti rappresentati sembreranno come sdoppiati ed il loro contorno sarà poco chiaro. Successivamente si creerà una nuova immagine: sembrerà sospesa nel vuoto e la vedremo tridimensionale». Attraverso l’uso di questa tecnica, Gambetti propone un insegnamento pratico sul come guardare «oltre» l’immagine, su come la figura umana possa acquisire un significato metaforico e possa essere osservata secondo un’ottica differente.
La mostra, che fa parte del ciclo d’arte “7 Sull’Altare”, è visitabile secondo l’orario di apertura della Sala Rosa: lunedì – venerdì: 8:30-23:00, sabato e domenica: 14:00-20:00.