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Attualmente il complesso edilizio di Villa Redi è sede dell’Ordine Monastico delle Carmelitane Scalze e mantiene molte caratteristiche di grande pregio architettonico e artistico, tra cui la cappella gentilizia affrescata da Teofilo Torri con storie della vita di San Francesco. Villa degli Orti, grazie alla ricchezza dei suoi terreni, vantava splendidi e rigogliosi giardini (gli ‘horti’ latini cui deve il suo nome originario), ma è attualmente poco conosciuta nella sua armonia e bellezza.
La sensibilità delle fotografe, unita all’accoglienza gentile e comunicativa di Suor Angela e delle altre Sorelle del Carmelo, ha permesso la realizzazione di questo percorso tutto al femminile, valorizzato anche da arredi decorativi e floreali che richiamano il tema del giardino all’italiana.
Per l’occasione è stato inoltre prodotto il docufilm :“Villa degli Orti: un giardino dimenticato. Una favola nella storia”, a cui hanno collaborato: Erika Pacileo per Associazione Culturale Almasen Artisti Associati (sceneggiatura), Mirko Caneschi per Aries Video (riprese e montaggio), Sveva Biagiotti, nel ruolo di S. Margherita Redi bambina, Alessandra Bedino e Fernando Maraghini (voci narranti). Il docufilm, visibile all’interno della mostra, ripercorre i tratti salienti della storia della dimora e ne valorizza ancor più il fascino intatto degli spazi interni ed esterni e la valenza spirituale aggiunta dalla presenza dell’ordine monastico, la cui vita serena e semplice traspare dai momenti di vita ritratti con grande discrezione, armonizzandosi con tutti gli scenari ed ambienti.
La mostra fotografica fa parte del più ampio progetto “Villa degli Orti: un giardino dimenticato”, a cura del Gruppo di Lavoro ‘Arte e Cultura’ della Fidapa Arezzo (composto da Vera Franchetti Croce, Patrizia Fazzi, Franca Rossi, Maria Pia Stocchi, Paola Franca Rossi, Elena De Toma, Anna Bartolini) . Un progetto che si propone di valorizzare questa importante parte del patrimonio locale e territoriale, nonchè le capacità artistiche di personalità aretine, che, prendendo spunto dalle immagini della mostra, creeranno altrettante opere ed oggetti, esposti in una successiva mostra a fine aprile 2015.
Con questo progetto – dichiarano la Presidente Monica Catinelli e Vera Franchetti Croce, Referente del Gruppo Arte e Cultura – la Sezione Fidapa Arezzo vuole dare il proprio contributo a riportare l’attenzione sulla manualità artigianale e artistica, in cui la città di Arezzo si distingue a partire dai monili etruschi e i vasi corallini romani fino alla odierna lavorazione orafa e al settore moda e design. Uno stimolo anche per le giovani generazioni a riscoprire luoghi, personaggi e stili del grande passato e a prenderne esempio per creazioni originali e innovative nei vari settori creativi e produttivi.
La mostra, a ingresso libero, rimarrà aperta fino al 6 novembre presso il Circolo Artistico, Corso Italia 108, con orario 10-13, 15,30-19,30 e si sposterà poi nei locali dell’Associazione Fotografica Imago, Via Vittorio Veneto 33/20, Arezzo. L’invito a visitare la mostra è rivolto a tutti e in particolare alle scuole, con l’auspicio che fioriscano interessanti opere create da giovani mani permeate dal genius loci aretino.