Fimo all'8 giugno al Santa Maria della Scala e all'Archivio di Stato
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SIENA. Il Complesso Museale Santa Maria della Scala e l’Archivio di Stato di Siena, dal 15 febbraio all’8 giugno 2025, ospitano la mostra monografica Giardino di Carta. Il filo e il segno: assemblaggi, innesti, libro-diario, dedicato a Primarosa Cesarini Sforza, artista dalla vasta attività internazionale, la cui ricerca integra ricamo, disegno, pittura e assemblaggi in supporti di tela o di carta.
A cura di Beatrice Pulcinelli, referente presso la Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti, l’esposizione è promossa dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala in collaborazione con l’Archivio di Stato di Siena e indaga il personale linguaggio espressivo dell’artista attraverso oltre 30 opere allestite nelle due diverse sedi, tra ‘libri-diario’, innesti e l’installazione site specific ispirata all’antico “Orto e Giardino dei Semplici”, un tempo collocato sotto la fabbrica dello Spedale Grande di Siena.
Anticamente destinato alla coltivazione di piante culinarie e officinali – inizialmente ad uso della spezieria dell’Ospedale e in seguito accessibili anche agli studenti universitari, affinché possiamo fare pratica e integrare dal vivo le lezioni, legato alla nascita della cattedra di “Lectura simplicium” alla fine del XVI secolo – l’Orto dei Semplici ispira il titolo dell’esposizione, che nel richiamo al giardino e alla carta vuole suggerire il profondo dialogo che intercorre fra le opere di Cesarini Sforza e gli ambienti che le ospitano.
Caratterizzate dall’uso di fili di seta dai colori smaglianti, applicati con un processo non tradizionale in cui grovigli di nodi e filamenti portano alla creazione di un nuovo universo simbolico – che, pur nascendo da un processo mnemonico, non è mai nostalgico -, le opere in mostra si articolano su più livelli del Complesso museale.
Nella Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti sono esposti i ‘libri-diario’ dell’artista – una produzione singolare che prevede l’utilizzo di album ritrovati, carte fatte a mano, pagine di antiche mappe o spartiti musicali – e gli ‘innesti’ costruiti con foglie di stoffa applicate a rametti vegetali. Nelle Sale ex Refettorio trovano invece posto le opere di più grande formato di giardini immaginati, microcosmi animati da una ripetizione continua, e l’installazione site specific ispirata all’”Orto e Giardino dei Semplici”.
Il progetto si completa di una sezione presso l’Archivio di Stato di Siena, nelle vendita in cui si conserva la documentazione storica relativa all’Antico Ospedale. Fra queste, la preziosa planimetria Pianta dell’Orto e Giardino detto dei Semplici sotto la Fabbrica dello Spedale Grande di Siena del 1756 di Florenzio Razzi dialoga con il Libro d’artista di creazione ad essa ispirata, realizzato per l’occasione da Primarosa Cesarini Sforza.