Un approccio educativo multidisciplinare e multimediale al sangue
di Lorenzo Croci
SIENA. E’ stata presentata questa mattina – all’interno del Complesso museale di Santa Maria della Scala – la mostra “Globulandia” relativa ai donatori e alle donazioni di sangue, settore sempre più attivo e necessario subordinato dalla generosità delle persone in un mondo dove la pubblica amministrazione e il sistema sanitario non riescono ad essere più brillanti come un tempo, alla quale hanno partecipato spiccate personalità, tra cui il sindaco Bruno Valentini, l’assessore alla sanità Anna Maria Ferretti, il rappresentante dell’assessore regionale alla salute Luigi Marroni e molti altri.
L’evento è stato rapportato, da Fabio Pacciani rettore del magistrato delle contrade, allo spirito di partecipazione delle contrade, il quale da sempre risulta caratterizzato da integrazione, assistenza, generosità, partecipazione e – soprattutto – voglia di fare, la quale deve essere manifestata concretamente in un contesto urbano caratteristico come questo, il quale – a sua volta – deve essere sempre più vincolato ai valori della cultura e dell’educazione perché la donazione di sangue riguarda il tema di prendersi cura degli altri tramite una cura di se stessi, innanzitutto imprescindibile per aiutare gli altri.
“Città sane”, ha precisato il presidente di questa associazione Simona Arletti, sono una organizzazione di 30 paesi con 1400 città, tra le quali circa 70 città italiane, le quali trattano diverse strategie per garantire la salute alle future generazioni. “Dobbiamo stimolare le città a mettersi in gioco con l’idea che la salute deve venire prima di ogni cosa, dall’allattamento al seno passando per lo spostamento nelle varie strutture fino a muoversi educatamente nelle varie città. L’idea che i comuni possano essere i primi artefici per la salute dei cittadini mediante una sinergia con le varie scuole e associazioni sanitarie, conduce il comune ad essere un artefice e promotore di quel pezzo di salute che viene prima della cura”.
A sua volta, il presidente nazionale del centro nazionale sangue Giuliano Grazzini ha voluto ringraziare l’intera comunità senese e amministrazione comunale per questa straordinaria opportunità di divulgazione., mediante il motto – nato il 14 giugno del 2011 – “la donazione del sangue come indicatore di salute”. “Mediante questo motto abbiamo cominciato a lavorare con l’associazione “Città Sane”, portando alla nascita di questa mostra, la quale è stata creata da molti collaboratori che si sono dedicati alla ricerca di strategie di pubblicazione, divulgazione, manifestazione e comunicazione di messaggi atti ad attirare le nuove generazioni affinchè questi possano concentrarsi e partecipare in questo straordinario viaggio. Stiamo raggiungendo un risultato insperato perchè già 1000 ragazzi hanno fatto richiesta di donazioni”.
Dopodiché la parola è stata data all’assessore Anna Maria Ferretti la quale ha voluto ringraziare il presidente delle Regione Toscana Enrico Rossi – assente per impegni improrogabili – per aver proposto l’evento al Comune di Siena. “Questo percorso ci fa scoprire tutte le nostre qualità che possiamo tirare fuori se davvero lavoriamo sinergicamente; e questo progetto si colloca nel percorso di avvicinamento a “ Siena Capitale 2019 della cultura”, andando a valorizzare la salute e la cura di noi stessi, portando questi fattori ad essere cardini per il nostro futuro”.
Mauro Fantozzi, presidente del gruppo donatori di sangue delle contrade ha voluto dichiarare: “le motivazioni che ci hanno spinto ad organizzare questa mostra si sono scaturite dalla grande voglia di partecipazione ma anche dalla grande crisi dei donatori, i quali si stanno sempre più allontanando da questo volontariato. Purtroppo le enormi criticità del paese stanno subordinando negativamente le nostre associazioni, sfavorite anche dalla crisi economica. Dobbiamo trovare nuovi donatori andando a cercare soprattutto verso i giovani, i quali dovranno essere i cardini affinché associazioni del genere possano continuare a lavorare assiduamente e costantemente come è stato fatto fino ad ora”.
Infine, il professor Fossombroni rappresentante dell’Azienda Ospedaliera Senese – dopo aver portato i saluti dell’intero complesso ospedaliero – si è catalizzato sulla modalità di lavoro, la quale si è basata sul fatto che la medicina ha sempre più bisogno di effettuare trasfusioni, ma questo deve essere garantito da politiche che si basino sulla “compensazione”, cioè una medicina trasfusionale che possa operare sulla garanzia di utilizzare quantità di sangue suddivise unilateralmente a tutte le strutture, in modo da poter svolgere, nel breve tempo, importanti e necessari passi avanti concernenti l’evoluzione sia tecnologica che funzionale.