SAN GIMIGNANO. Liberamente ispirato a “Lettera a un bambino mai nato” di Oriana Fallaci, domani (14 marzo) alle 21,30 al Teatro dei Leggieri di San Gimignano, va in scena “Quel che si chiama vita”, diretto e interpretato da Francesca Ballico. Drammaturgia di Stefano Casi.
Una produzione Teatri di vita all’interno della nuova stagione teatrale “Leggieri d’Inverno”. Aiuto e cura per la realizzazione della rappresentazione di Andrea Cinelli, Daniela Cotti, Arian Matuka, Isabella Sensini.
Lo spettacolo prende le mosse da uno dei libri più vibranti e toccanti di Oriana Fallaci. Sono parole dure, aspre, che entrano sotto la pelle e scarnificano le nostre resistenze. Ingiustamente considerato un pamphlet pro o contro, in un'Italia dove anche il dolore personale o l'autoriflessione diventano occasione di polemica politica, questo libro è il diario sofferto ma orgoglioso di una gravidanza involontariamente non portata a termine. Che è poi l'occasione per mettere a nudo i pensieri di una donna di successo, refrattaria alla famiglia, su se stessa e sulla vita che potrebbe far nascere. E sulla vita che non nasce più, ma che diventa altro.
Dopo aver attraversato le lucide argomentazioni pasoliniane e il grottesco disequilibrio tra vita e morte di Copi, Francesca Ballico dedica a quest'opera di Oriana Fallaci lo spettacolo Quel che si chiama vita, che parte dalle suggestioni della scrittrice fiorentina, scomparsa un anno e mezzo fa, per risucchiarci in un universo intimo e sensibile.
Informazioni: 0577 941182 / 3771212947 – info@giardinochiuso.it. www.giardinochiuso.it.Biglietti: 10 euro interi / 7 euro ridotti. Parcheggio gratuito per il pubblico.
“Leggieri d’Inverno” è a cura di “Giardino Chiuso” in collaborazione con il Comune di San Gimignano e Regione Toscana (progetto “Sipario Aperto”), per la direzione artistica di Tuccio Guicciardini, Clady Tancredi e Patrizia de Bari.