dI Andrea Pagliantini
SIENA.
Uto Ughi e il concerto “Chigiana100” in Piazza del Campo
Siamo nelle fasi di smuratura degli ultimi caratelli composti da doghe di rovere e ciliegio, dove si sono affinati amore, pensiero e speranza.
Si deve a Guido Monaco se un aretino, un livornese, un badengo, un girgentano, un inglese, un pakistano, un russo, un ucraino e via dicendo, riescono a comunicare fra loro attraverso il linguaggio pulito e franco della musica scritta in un universale suono su carta.
Il vice sindaco di Siena Michele Capitani e il presidente della Fondazione Carlo Rossi in un inno alla gioia di aggettivi hanno ringraziano tanto l’universo creato, le stelle e le lucciole prima di lasciare spazio all’immenso Uto Ughi e ai grandi musicisti dell’ORT diretti da Simone Bernardini, per il concerto “Chigiana100”.
Cento anni di attività per l’Accademia Musicale Chigiana, voluta, sostenuta, finanziata dal conte Guido Chigi Saracini, che nel suo buen ritiro di Castelnuovo Berardenga realizzò la sua villa in campagna come una cittadella musicale, adesso coltivata a rovi, lecci franati, statue corrose, cancelli sbarrati.
Una sera d’estate con il violino di un ex alunno della Chigiana che si è fatto apprezzare nel mondo, un cielo pulito di stelle, la rondine in volo, la potenza e l’energia della Sinfonia n. 4 in la maggiore op.90 “Italiana” di Felix Mendelssoh – Bartholdy, un inno alla coltivazione di pensieri positivi.