SIENA. Scene davvero da film e un parterre di stelle alla cerimonia di premiazione del XIII Terra di Siena Film Festival di Maria Pia Corbelli.
Un festival che oggi ha trovato una sua identità, come sottolineato dal critico Gregorio Napoli, festival portavoce del cinema indipendente, contro quello che ha giustamente definito ‘l’imperialismo dei megaprodotti che vieta al cinema giovane la libertà di creare’. Un Festival che ha regalato emozioni fino alla serata di gala.
Dalla splendida Valeria Golino all’impeccabile Massimo Biliorsi, da un elegante Federico Fazzuoli allo scoppiettante Bob Rafelson, la serata ha davvero entusiasmato il fitto pubblico presente nell’Aula Francesco Romani di Piazza San Francesco. Un mix tra la vera vita senese ed il grande cinema internazionale: la presenza degli universitari, ad esempio, che hanno regalato al grande regista americano Rafelson il loro simbolico goliardo, gli studenti dell’Istituto d’arte che hanno premiato la Golino con le loro ceramiche raku.
Un chiosto illuminato nella notte tiepida ha accolto gli invitati in abito da sera: drink per tutti, e, una ad una, le prime facce note senesi, dal rettore Silvano Focardi al preside dell’Istituto d’Arte Fabio Mazzieri, dalla stessa elegantissima Mapi alle celebri penne senesi Roberto Barzanti e Massimo Biliorsi. Poi l’apparizione di Valeria Golino ha fermato per un attimo il brusio. Un audace ma semplice top nero e argento ma soprattutto la classe e grande affabilità dell’attrice di ‘Respiro’ hanno subito riscosso consensi tra la stampa ed i vip presenti nel chiostro.
Come Sebastiano Somma l’8 ottobre, anche lei sprigionava fascino, come Somma si è rivelata una persona totalmente avvicinabile. Passando con disinvoltura dall’italiano all’inglese, Valeria Golino ci ha confidato i suoi progetti (vedi articolo correlato).
La serata è quindi iniziata, con una conduzione affidata prima a Massimo Biliorsi e poi a Federico Fazzuoli, entrambi impeccabili padroni di casa insieme a una sfavillante M.Pia Corbelli. La serata ha preso il via con un omaggio alla costumista vincitrice dell’Oscar Gabriella Pescucci, che ha parlato dei suoi tanti film, da C ‘era una volta in America fino a Charlie e la fabbrica del cioccolato.
Poi il pubblico ha assistito alla proiezione di La Luna nel deserto, di Cosimo Damato, ottimo cartone doppiato da grandi nomi quali Arnoldo Foà, Michele Placido, Renzo Arbore.
E’ stata quindi la volta del grande regista e produttore Bob Rafelson, che, come gli altri premiati, ha ricevuto la medaglia dell Università di Siena offerta dal rettore Focardi.
L’Università è infatti Partner unico del Terra di Siena Film Festival.
La presenza di Rafelson è stata il momento forse più entusiasmante della serata. Il notissimo regista ha all’attivo una lunga collaborazione con Jack Nicholson che parte da Il postino suona sempre due volte (di cui è stata proiettata la più celebre scena). Al Terra di Siena, in virtù della sua nota tendenza dissacratoria, ha fatto un ottimo show esaltato dalla presenza dei goliardi che hanno cantato con Rafelson donandogli appunto un goliardo bianco a cui è stata ovviamente tagliata la punta ‘live’. Interessante e divertente l’intervento di Rafelson che, bicchiere di vino rosso alla mano, ha disquisito su temi quali: come si girano davvero le scene d’amore in un film e come mai i registi ai premi cinematografici siano spesso presenze ‘scomode’… Ottimo.
Il premio Sanese d’oro per il miglior film in concorso è stato quindi consegnato dagli studenti universitari, capitanati da Duccio Scheggi, al film In My Pocket, di David Lisle Johnson, che ha ritirato il premio con visibile emozione.
Il premio della critica è andato al film Zoè di Giuseppe Varlotta con Francesco Baccini, mentre quello del pubblico è stato attribuito a Il Compleanno, di Marco Filiberti, proiettato a Siena in prima nazionale con gli interpreti Alessandro Gassman e Piera degli Esposti. Un finale strepitoso quindi, con Valeria Golino che ha parlato dell’importanza del cinema nella nostra cultura e di quanto sia ingiusto subire tagli dal governo in questo essenziale settore. La Golino ha quindi ricevuto il premio alla carriera offerto dal Preside dell’Istituto d arte Fabio Mazzieri realizzato dagli studenti: un piatto ed un vaso in ceramica raku oro e argento che con i loro motivi ricordano l’acqua , tema dominante, come ha detto Mazzieri, del film Respiro, pietra miliare del cinema italiano.
Dopo le premiazioni e gli applausi è quindi iniziata la serata di gala che ha intrattenuto i moltissimi ospiti con ottimo cibo e piacevoli conversazioni per ore nel magico chiostro di San Francesco.
Nelle foto allegate, realizzate da A. Coppolaro, alcuni momenti della cerimonia di consegna dei premi
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