Si inaugura sabato 6, a Pienza, la mostra dedicata da Aleardo Paolucci a Pio II
PIENZA. Si inaugura sabato 6 luglio, alle 17.00, a Pienza, presso il Museo della Città, Conservatorio San Carlo Borromeo, la mostra “Aleardo Paolucci. 1927-2013. Tra Pienza, Siena e Roma, sulle tracce di Pio II”, a cura di Laura Bonelli.
In rassegna 54 tra dipinti e incisioni realizzati nei primi anni 2000 dall’artista pientino in omaggio al concittadino Enea Silvio Piccolomini, nato nel 1405, eletto Papa nel 1458 come Pio II, autore, dal 1459, della trasformazione del borgo rurale di Corsignano in quella ”città ideale” che ha preso il suo nome e che dal 1996 è riconosciuta dall’UNESCO come “patrimonio mondiale”.
Paolucci intraprese quest’opera monumentale in vista del 2005, sesto centenario della nascita di Piccolomini. I quadri furono esposti per meno di un mese, poi, anche dopo la scomparsa dell’autore, avvenuta nel 2013, la collezione è rimasta fortunatamente integra.
A riportarla alla luce è ora il progetto “Paesaggi dell’anima” della Enki Produzioni di Pienza, articolato su tre fasi: una prima esposizione al Santa Maria della Scala, a Siena, terminata il 9 giugno; la seconda, a Pienza, che si protrarrà fino al 3 novembre; una terza, a Roma, nel complesso museale di Palazzo Merulana, dal 23 gennaio al 2 marzo 2025, quindi durante l’Anno Santo.
Le opere descrivono la vita di Enea Silvio Piccolomini facendo riferimento a fatti e personaggi noti ma anche a un percorso interiore finora mai esplorato, con espliciti riferimenti al territorio d’origine.
Tra i dipinti più emblematici e suggestivi, i due in cui Pio II viene raffigurato con ricche ed eleganti vesti pontificali ma anche con un fiore tra le labbra, accorgimento adottato da chi nei giorni di gran calura lavorava la terra, per combattere l’arsura. La mostra del 2005 rese memorabile il ritratto di un Papa che assume gli atteggiamenti tipici degli uomini di campagna, amante dei campi e dei boschi, che torna ad essere il giovane valdorciano legato alla sua terra; ma i quadri assurgono anche a simbolo della sintesi tra natura e cultura che avviene durante l’Umanesimo.
La mostra rimarrà aperta fino al 3 novembre 2024, dal giovedì al lunedì compresi, con orario 11.00 – 18.00; l’ingresso è gratuito. Per informazioni: prolocopienza@gmail.com