Il metodo Psycofilm approvato dalla comunitá scientifica. I dati della sperimentazione sono stati pubblicati il 4 giugno 2020 nella Rivista Scientifica Internazionale Phenomena Journal
SIENA. Negli anni 2012-2013 l’Associazione Valdelsa donna in collaborazione con il reparto oncologico dell’Ospedale Campostaggia della USL Toscana Sud-Est diretto da Angelo Martignetti, si è fatta promotrice di una ricerca per offrire “vita agli anni” dei malati oncologici e fornire un sostegno ai loro familiari in momenti di particolare stress psico-fisico. La ricerca portata avanti da Paola Dei, psicologo, critico teatrale e cinematografico, ha permesso, attraverso il Metodo Psycofilm, da lei elaborato e accolto ad oggi favorevolmente dalla Comunità Scientifica, di dimostrare quanto la cultura e le arti, siano portatrici di benessere e in grado di diminuire i livelli di stress attivando gli ormoni del benessere e le emozioni positive, ben diverse dal pensiero positivo di stampo new age.
I dati della sperimentazione sono stati pubblicati il 4 giugno 2020 nella Rivista Scientifica Internazionale Phenomena Journal, Giornale Internazionale di Psicopatologia, Neuroscienze e Psicoterapia. Il Metodo Psycofilm, marchio registrato, si avvale della ricerca sui Neuroni Specchio di Giacomo Rizzolatti e dalla sua equipe, dei principi della Psicologia dell’Arte di Rudolf Arnheim e della Teoria di Personalità Enneagranma di Claudio Naranjo, ai quali in questo particolare contesto è stata aggiunta la Teoria sull’attachment elaborata da John Bowlby.
Attraverso un approccio estetico-sperimentale (experimental aesthetics) dove sono stati utilizzati film scelti ponderatamente per il contesto dove venivano proposti, è stata evidenziata l’importanza del lavoro attraverso il cinema per trasformare emozioni negative e migliorare le relazioni inter e intra familiari diminuendo i livelli dell’ormone dello stress (cortisolo), grande nemico della nostra salute in grado di apriire la strada non solo a depressione, aumento di peso, malessere psicologico, ma anche alla pressione arteriosa e ai livelli di colesterolo.
Dati sperimentali e clinici evidenziano, come in molti casi, le emozioni negative, i traumi, le situazioni negative, soprattutto quando permangono a lungo, siano in grado di disregolare il sistema dello stress con ripercussioni che si riflettono su tutto l’organismo.
Durante la sperimentazione a Campostaggia è stato evidenziato come le strategie messe in atto hanno presupposto l’attivazione della capacità creativa e come ogni partecipante sia stato stimolato a cercare soluzioni e raccontare i propri vissuti attraverso elaborati che hanno favorito la modificazione di sistemi emozionali stressanti. L’arte e la cultura, considerate solo intrattenimento, da frequentare solo avendo tempo, sono in realtà portatori di salute e benessere e migliorano lo stato generale dell’organismo. Durante visite ai Musei, visione di film idonei, ascolto di musica, i dati di cortisolo possono diminuire anche del 50-60% e le neuroscienze ci aiutano a comprendere cosa accade nel cervello quando fruiamo delle arti per poter costruire percorsi di benessere.
Sappiamo che Dostoevskij, il grande scrittore russo che ha indicato la bellezza come via maestra per salvare il mondo, si recasse, dopo la morte del figlioletto, a visitare la Madonna Sistina di Raffaello, di cui nel 2020 si festeggiano i 500 anni dalla morte, e stesse ore seduto davanti al quadro, ritrovando una serenità interiore altrimenti difficile da raggiungere, sappiamo che per osservare il quadro ogni giorno se ne fece realizzare una copia. Sappiamo che molti artisti, registi, musicisti che pur essendo ipovedenti, ipoudenti, portatori di malattie di vario tipo, hanno percorso la strada della cura attraverso le arti. E senza andare troppo lontano, proprio pochi giorni fa, abbiamo sentito in una delle ultime interviste fatte a Ezio Bosso, un grande musicista che non riusciva neppure a legarsi le scarpe a causa di una malattia neurovegetativa, ma che suonava come un angelo, sostenere che in tempi di negatività, occorre spalancare le finestre e ascoltare la musica a tutto volume.
É il caso di dire che chi respira arte, fa un gran dono anche alla propria salute. Le arti non solo a livello psico-fisico portano benessere ma anche a livello sociale.. E anche in tempi di Coronavirus perché non ripartire da qui e inondare la rete di bellezza anziché di odio e insulti? Ci hanno provato musicisti e artisti della Corea del Sud con la K-Pop dimostrando che si può esprimere anche e soprattutto con la bellezza. E a Siena l’Accademia Chigiana ha intonato l’Inno di Mameli ricevendo un ringraziamento direttamente dal Presidente Mattarella.