![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2020/08/cover.jpg)
di Paola Dei
SIENA. In uscita nelle librerie senesi il libro di Rosanna Pavanati edito da Betti finito di stampare nel mese di maggio 2020 con il titolo Il Templare la Principessa e la Balia. Una manciata di racconti che, come sostiene Massimo Biliorsi nell’Introduzione, hanno il merito di essere brevi e intensi, ambientati a un tiro di schioppo dalla città di Siena.
L’autrice, milanese di nascita ma residente a Siena da molti anni dove ha svolto l’attività di insegnante negli istituti superiori, nei suoi racconti dal sapore pre-raffaellita ci accompagna in un gran-tour, come sostiene Enrico Toti, fra atmosfere policrome dove emergono personaggi che si dirigono verso luoghi sconosciuti. Fra le pagine sono disseminati disegni di Mario Tassoni e dalla foto di Antonio Vona e con l’originale idea di far introdurre ogni racconto da altri autori come Riccardo Benucci, Francesco Ricci, Vincenzo Coli.
Le storie si dipanano piacevolmente e l’autrice é consapevole dei propri mezzi stilistici che sceglie di utilizzare per creare magiche atmosfere e sincronie di colori dove zuppe fumanti e sentieri nascosti illuminano il cammino dei protagonisti e del lettore.
Ogni viandante ha una sua meta e ogni viandante é descritto con tonalità garbate seppur decise e capaci di esprimere l’essenziale.
Pavanati, con grande perizia, ricostruisce particolari ed elabora immagini toccando anche, in maniera indiretta, la tematica dei mutamenti sociali avvenuti nei secoli, ma lasciando inalterate alcune caratteristiche fondamentali di luoghi e persone,
Ecco che fra la nebbia azzurra e il rosa dell’alba, emergono i contorni di bosco e delle croci di Tau e la lievitazione del pane assume un carattere quasi religioso.
“La lievitazione é un processo quasi alchemico che non sempre si realizza in maniera soddisfacente e, dopo i ripetuti impasti e gli intervalli di riposo della massa lavorata e modellata come una sfera, c’é sempre un attimo di sospensione del respiro nel sollevare i teli di canapa sotto i quali, tutte le notti, il prodigio si compie”.
Le immagini descritte dall’autrice hanno la capacità di evocare altre immagini. Il pane lascia intravedere le mani indaffarate, il Tau ricorda luoghi ombrosi e verdeggianti, l’ostessa fa emergere grembiuli profumati di bucato.
Una summa del mondo poetico della scrittrice dove ogni pagina é connotata di leggerezza narrativa e di pensieri all’interno di girandole narrative capaci sempre di sorprenderci e sorprendere la stessa autrice che, con la grazia di chi lascia i personaggi interagire sulle pagine bianche, ne tratteggia volti e caratteristiche.
Muratori, fornai, pittori e quella scrittura che lentamente ci conduce alla Sala di Sant’Ansano del Santa Maria della Scala, un tempo Ospedale e luogo di accoglienza, oggi uno dei Musei più importanti del mondo.
Il libro verrà presentato a breve prima che le chiusure invernali e il Coronavirus blocchino gli eventi culturali.