Il proseguimento della edizione di "Teatro a merenda" realizzato in collaborazione con i circoli didattici di Poggibonsi
<!–
/* Font Definitions */
@font-face
{font-family:Times;
panose-1:2 2 6 3 5 4 5 2 3 4;
mso-font-charset:0;
mso-generic-font-family:roman;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:536902279 -2147483648 8 0 511 0;}
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
{mso-style-parent:””;
margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
text-autospace:none;
font-size:12.0pt;
font-family:Times;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:EN-US;}
p.MsoFooter, li.MsoFooter, div.MsoFooter
{margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
tab-stops:center 240.95pt right 481.9pt;
text-autospace:none;
font-size:12.0pt;
font-family:Times;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:EN-US;}
p.MsoBodyText, li.MsoBodyText, div.MsoBodyText
{margin-top:0cm;
margin-right:0cm;
margin-bottom:6.0pt;
margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
text-autospace:none;
font-size:12.0pt;
font-family:Times;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:EN-US;}
a:link, span.MsoHyperlink
{color:blue;
text-decoration:underline;
text-underline:single;}
a:visited, span.MsoHyperlinkFollowed
{color:purple;
text-decoration:underline;
text-underline:single;}
p
{mso-margin-top-alt:auto;
margin-right:0cm;
mso-margin-bottom-alt:auto;
margin-left:0cm;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;}
@page Section1
{size:612.0pt 792.0pt;
margin:34.0pt 45.35pt 34.0pt 45.35pt;
mso-header-margin:36.0pt;
mso-footer-margin:36.0pt;
mso-paper-source:0;}
div.Section1
{page:Section1;}
–>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}
SIENA. La scuola va a teatro all’insegna dell’ecologia. Venerdì (16 marzo) alle 10,30 al Teatro Politeama di Poggibonsi va in scena lo spettacolo di teatro ragazzi “Giardini di plastica” della compagnia Koreja – Teatro Stabile d’Innovazione di Lecce.
Con Giovanni De Monte, Alessandra Crocco, Maria Rosaria Ponzetta. Regia di Salvatore Tramacere.
Si tratta del tradizionale appuntamento che l’associazione culturale Timbre – Teatro Verdi e l’amministrazione comunale di Poggibonsi organizzano per le locali scuole dell’obbligo. L’iniziativa si presenta come proseguimento della fortunata edizione di “Teatro a Merenda”, la rassegna di teatro interamente dedicata ai bambini e alle famiglie che chiude i battenti sabato (17 marzo) alle 16.30 al Teatro Verdi con “Piccolo Nemo” del Teatro del Piccione di Genova.
In programma per le scuole elementari e medie inferiori, un’importante occasione formativa e di avvicinamento al teatro e ai linguaggi dello spettacolo.
Per tema, l’ambiente, l’intercultura e argomenti civici dando occasione e spunto per un ulteriore approfondimento in sede scolastica.
L’evento è realizzato in collaborazione con il 1° e 2° circolo didattico, le scuole medie locali e con il sostegno di Sienambiente Spa.
Lo spettacolo cattura gli sguardi, ma lascia libera la fantasia di correre a briglia sciolta. Chi decide di subirne l’incantesimo, si prepari a un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici dove colori, luci e suoni assecondano i suoi desideri. Mondi a sé, ciascuno con le proprie meraviglie, dove si possono incontrare extraterrestri, samurai, fate, angeli.Dove c’è posto per i ricordi, i sogni, le emozioni. Di grande impatto visivo, le scene suggestionano anche chi bambino non è più, grazie all’originalità delle trovate e alla forza evocativa di certe immagini.
Tubi, abiti, copricapo, materiale povero e riciclato di vario genere che grazie all’uso fantasioso delle luci si trasforma fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia. Non c’è in ballo una vera e propria storia che non sia quella inventata, lì al momento, dai tre attori in scena con le loro trasformazioni. E la plastica? Koreja si è divertita a trasformarla, giocando con gli oggetti semplici di ogni giorno. E lancia la sfida a riconoscerli.