Lo spettacolo "L'ultima notte" animerà la serata di mercoledì
SIENA. Nell’ambito del progetto di ricerca sul teatro antico l’Antico fa testo – diretto da Francesco Puccio,
con la consulenza scientifica di Donatella Puliga e patrocinato dal MIUR (Direzione Generale degli
Ordinamenti Scolastici) e dal Centro di Antropologia del Mondo Antico dell’Università di Siena –
andrà in scena, negli spazi della Pinacoteca Nazionale di Siena, con il coordinamento organizzativo
di Annamaria Guiducci, mercoledì 4 marzo alle 18, lo spettacolo L’ultima notte, una riscrittura
moderna delle Metamorfosi del poeta latino Ovidio.
Il laboratorio, che ha visto coinvolti numerosi studenti universitari dell’Ateneo toscano, e non solo
della Facoltà di Lettere, si è basato sulla traduzione e la riscrittura di alcuni passi del poema latino,
creando un intreccio narrativo che nel dare vita all’ultima notte di Ovidio, relegato per volere
dell’imperatore Ottaviano Augusto sull’isola di Tomi, potesse affrontare, anche grazie alla messa in
spazio, temi sempre attuali: la memoria, il labirinto, il racconto, il valore della scrittura e il rapporto
tra l’artista, l’opera e la morte.
A seguire, giovedì 5 marzo alle 17.30, presso la libreria Einaudi di Siena, verrà presentato l’ultimo
romanzo di Francesco Puccio, Undici e mezzo, edito da Effigi.
Con l’autore converseranno Simone Beta, Maurizio Boldrini, Annamaria Guiducci e Mario
Papalini.
Sulle suggestioni di un mito imperituro, che fa da controcanto ai personaggi e, come in dissolvenza,
ci riporta alla più emblematica delle storie d’amore e morte che il mondo antico ci abbia
tramandato, si svolge la vicenda moderna dei due protagonisti del romanzo, Euridice ed Orfeo.
A narrare ogni cosa, uno scrittore con un passato denso di memorie, convinto che i racconti siano i
luoghi delle migliori scoperte e che rappresentino, in quelle isole galleggianti che sono le vite degli
uomini, una sorta di approdo nel naufragio di certe epoche incomprensibili.