di Leonardo Mattioli
MONTEPULCIANO. Dovrebbe terminare il prossimo 26 settembre l'accurata mostra sui Macchiaioli a Montepulciano, appena inaugurata in un percorso espositivo tra il Museo Civico Pinacoteca Crociani e le Logge della Mercanzia, ma il sindaco poliziano Andrea Rossi (a destra, nella foto, con Roberto Longi) crede sia possibile prorogarla se, come tutto fa sperare, avrà il successo che ha avuto fin dalle prime battute.
"Se questa mostra – ha sostenuto il primo cittadino – riscuoterà l'attenzione che merita, chiederemo al collezionista che ci ha prestato le opere di lasciarcele ancora per un po' di tempo perché é una mostra molto importante per il territorio e sulla quale come amministrazione abbiamo investito nonostante la crisi. Si tratta di un investimento di un paio di centinaia di migliaia di euro di cui il 70% da parte della Fondazione MPS. é un evento eccezionale che sarebbe stato al di sopra delle nostre possibilità se non vi avessero concorso altri soggetti. Ma é anche un esempio – ha precisato Rossi – di quanto funzioni il "sistema Montepulciano" quando piu' soggetti concorrono in favore della comunità".
Il primo cittadino poliziano ha anche confermato le indiscrezioni della vigilia secondo cui le 70 opere dei Macchiaioli esposte sono un prestito di un personaggio che vuole rimanere anonimo e che tramite il Rotary Club di Chianciano-Chiusi-Montepulciano sono state proposte durante una cena avvenuta l'anno scorso in occasione dell'ultima edizione del Bravio delle Botti.
Un anonimo che uno dei curatori della mostra, Roberto Longi (insieme a Silvestra Bietoletti), nella prefazione al catalogo ha indicato con le sole iniziali G. M, le stesse del presidente del Club Gianluigi Maturri.
Chiaro che molti dei giornalisti presenti alla conferenza stampa che ha preceduto l'inaugurazione hanno visto nella persona del presidente l'anonimo collezionista. Di questo personaggio si é saputo poi di più leggendo la prefazione di Longi. Intanto é un milanese "profondamente legato al territorio poliziano avendo da tempo una proprietà nelle immediate vicinanze della città". G. M. é cresciuto in una famiglia dove non erano presenti inclinazioni collezionistiche e che dopo essersi laureato in Economia e Commercio a Milano ha intrapreso una brillante carriera nel settore finanziario. Proprio nell'ambiente delle banche agli inizi degli anni '70 conosce Giampaolo Daddi fine conoscitore della pittura toscana dell'ottocento e accorto collezionista di pittura macchiaiola. L'amicizia con Daddi porta G. M. a stretto contatto con il mondo del mercato artistico e cosi' nasce la sua passione per la pittura di macchia anche se agli inizi acquista i primi dipinti come forma di investimento. Solo con il tempo sente crescere in lui "un 'autentica infatuazione per la pittura di macchia". G.M. entra in possesso del suo primo dipinto (Bambino a Riomaggiore di Telemaco Signorini) nel 1973 e poi, nel corso degli anni, spesso con la supervisione del suo amico Daddi, tutti gli altri.
Come ha poi rilevato Silvestra Bietoletti il valore delle opere presenti nella mostra non é quantificabile ma certamente si aggira intorno a svariati milioni di euro, opere spesso inedite o che "non escono al pubblico da parecchi anni, alcune anche da 60 anni".