MONTEPULCIANO. Dal 30 agosto il già invidiabile patrimonio artistico di Montepulciano si è arricchito di un’opera significativa. Un grande quadro 2 metri x 1,20 dedicato a San Giovanni Decollato è stato donato alla cittadina poliziana da gruppo di privati, la Congregazione degli Inutili, ed esposto nel Duomo meta di fedeli e turisti.
“Si tratta – ha ringraziato il sindaco Massimo Dellagiovanpaola – di un bellissimo dono, che colpisce per la qualità; un dono fatto alla città e diventa un patrimonio della collettività, in particolare per Piazza Grande di cui il Duomo è un tutt’uno con gli altri edifici”.
Lo stemma degli Inutili raffigura il San Giovanni incastonano nel motto “Verum quod inutile” che tradotto letteralmente significa “la verità è tale in quanto inutile”. Semplificando, la verità – sostengono – è di per sé certa e quindi non ha bisogno di chiacchiere e discussioni. Questi ragionamenti sulla verità quale elemento fondante della società e della conoscenza e l’spirarsi alla figura di San Giovanni, colui che predicò la verità fino al martirio tramite decapitazione, sono stati la molla per colmare un vuoto di molti secoli. Dal 1300 circa, infatti, San Giovanni Decollato è assurto a patrono e protettore di Montepulciano, oggetto di devozione ma per certi sensi “astratta” mancando da quel tempo di un’icona o una reliquia del santo venerato in moltissime città italiane e caro, fra gli altri, ai condannati a morte e ai ciabattini.
La ricerca, non facile e sempre aperta poiché la consultazione degli archivi e delle biblioteche non ha ancora stabilito il motivo dell’adozione del santo-predicatore onorato il 29 agosto, durante la settimana del Bravìo (Palio delle Botti), si è dunque concentrata “sul valore molto attuale di questa poderosa figura – ha spiegato il presidente degli Inutili, Federico Longobardi – apportatore del messaggio “vox clamantis in deserto” che significa dovere, giustizia, luce e pietà cristiana”. E per il vescovo Rodolfo Cetoloni, “bisogna dire grazie a questa bella ma impegnativa storia realizzata dalla Congregazione degli Inutili . Per il Vescovo di Montepulciano si corona un sogno. “Avevo espresso anni fa questo desiderio, e devo ringraziare – ha concluso – anche il pittore per essere entrato nell’animo del Battista con un quadro che non riflette solo la solitudine dei profeti ma anche la speranza di uscire dal deserto che abbiamo attorno a noi, e il coraggio ee3lla verità anche a costo della vita”.
Il pittore-scenografo, il 30enne Roberto Ferri, nativo di Taranto ma laureato all’Accademia di Roma con 110 e lode, una sorta di “giovane prodigio” per la sua ricerca sulla pittura antica dal 500 all’800, in particolare la pittura caravaggesca, ha raccolto molti consensi. “Ho voluto rappresentare – ha spiegato – un San Giovanni che alza l’anulare al cielo indicando il messaggio, parla attraverso l’agnello al suo fianco mentre sul tavolino la testa è il simbolo del martirio e la finestra l’accesso a Montepulciano”. Con quasi una trentina di soci, alcuni provenienti anche da varie parti d’Italia, la Congregazione degli Inutili è stata creata nel 1987, e ha quindi 21 anni. E’ presieduta dal dr.Federico Longobardi, Procuratore Generale onorario Corte di Cassazione,e comprende studiosi (fra i quali il filosofo Marcello Veneziani), professionisti, imprenditori, esperti d’arte quale Piero Acerbi che ha coordinato la scelta del pittore. Vanta un’ impronta molto aperta, laica e religiosa al tempo stesso e non politica. All’offerta del quadro, avvenuto nella Sala del Capitano gremita di ospiti e di autorità, era presente quale simpatizzante anche il prof.Asor Rosa filosofo e libero pensatore anche negli anni del suo impegno in Parlamento.